Editoriali
L'Eurogruppo dell'ottimismo: Putin ha perso la scommessa con il taglio del gas
Nella prima riunione dell'anno dei ministri europei dell'Economia emergono notizie rassicuranti. Di fronte alle sfide che attendono l'Ue l'economia è molto più forte di quanto immaginato
Il 2022 si era chiuso con la paura di una grande recessione nella zona euro, causata dalla guerra della Russia in Ucraina e dall’aumento dei prezzi dell’energia. La prima riunione dell’Eurogruppo del 2023 si è invece aperta sotto il segno dell’ottimismo. La zona euro “è un luogo molto resiliente”, ha detto oggi il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, dicendosi fiducioso sulla possibilità di evitare una recessione. Gli indicatori su crescita e occupazione sono “di gran lunga migliori di quanto ci si sarebbe aspettati allo scoppio della guerra”, ha spiegato Donohoe. “C’è una possibilità di evitare una profonda recessione ed entrare in una contrazione poco profonda più limitata”, ha confermato il commissario Paolo Gentiloni. Secondo il ministro francese Bruno Le Maire, i risultati sono “più positivi del previsto. E’ una buona notizia e il segnale della solidità dell’economia europea”. La spagnola Nadia Calviño ha sottolineato che “l’economia spagnola sta dimostrando una impressionante resilienza”.
Anche l’inflazione appare meno preoccupante, nel momento in cui il prezzo del gas è crollato ai livelli del dicembre 2021. “L’inflazione ha raggiunto il picco alla fine dello scorso anno”, ha assicurato Gentiloni. Ci sono buone ragioni per restare prudenti. La riapertura della Cina dopo “Zero Covid” comporta opportunità (per le esportazioni e le catene globali) e rischi (per l’approvvigionamento delle materie prime). Un aumento della domanda cinese di gas naturale liquefatto potrebbe compromettere la capacità dell’Ue di riempire gli stoccaggi a un prezzo sostenibile. L’Inflation reduction act dell’Amministrazione Biden potrebbe far perdere all’Ue produzione e investimenti. Tuttavia l’Eurogruppo fa bene a festeggiare: di fronte a sfide e crisi la zona euro è molto più forte di quanto immaginato da ammiratori e detrattori. Tra questi ultimi ce n’è uno che ha perso la sua scommessa giocata con il taglio del gas: è Vladimir Putin.