Le procure fiori di testa che indagano Blanco per i calci alle rose

È il mix perfetto: l’associazione dei consumatori e la procura di provincia. Non si sa quale delle due più interessata alla visibilità, dietro l’ipocrisia della difesa dei consumatori o dell’obbligatorietà dell’azione penale. E così la procura di Imperia ha messo sotto indagine Blanco, il cantante, per “danneggiamento” dopo la sua performance al Festival di Sanremo in cui, causa problemi di audio, si è messo a prendere a calci l’allestimento floreale presente sul palco dell’Ariston. Tutto è partito da un esposto del Codacons, a conferma di quanto poco ci sia di serio sulla vicenda, che invece è stata presa sul serio dai magistrati liguri in virtù dell’obbligatorietà dell’azione penale. D’altronde, nella provincia italiana accadono poche cose ed è legittimo che anche i magistrati liguri vogliano partecipare alla settimana di visibilità e di ribalta nazional-popolare del Festival di Sanremo.

Non è la prima volta che una piccola procura di periferia riesca a conquistare il centro della scena. L’esempio massimo è quello della procura di Trani che, spesso proprio su esposto di associazioni dei consumatori come l’Adusbef, ha imbastito indagini e processi contro le agenzie di rating, Deutsche Bank, Banca d’Italia e American Express. Tutte finite nel nulla. Sempre sul fronte dei reati finanziari la procura di Lagonegro portò alla sbarra Alessandro Profumo, ex presidente di Mps, con l’accusa di usura bancaria. E come dimenticare la procura di Santa Maria Capua Vetere che, nel 2006, indagando l’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella e la sua famiglia fece addirittura cadere il governo Prodi. Anche in quel caso tutti assolti. Ora tocca a Blanco a Imperia: è probabile che tutto si possa risolvere con un mazzo di fiori e una photo opportunity del cantante con i magistrati e il Codacons, perfetta per finire su Tv Sorrisi e Canzoni.