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Demonizzare l'avversario non ha mai pagato, il “nuovo” Pd  ci pensi bene

Redazione

E’ una tattica che è stata praticata per più di un decennio contro Berlusconi, poi contro Renzi, e non ha dato effettI. I rischi di puntare tutto sul “nemico”

L’indisponibilità del “nuovo” Pd a trovare alcun punto di convergenza con la maggioranza (la si vedrà forse solo sul sostegno militare all’Ucraina) rappresenta una difficoltà per la maggioranza, che dovrà reggere ad attacchi e a richieste di dimissioni a raffica per i suoi esponenti anche peggio di prima. Questo renderà un po’ più accidentato il percorso parlamentare e metterà in mostra grandi esibizioni di una piazza “antifascista”. Però è dubbio che la politica della lotta a oltranza contro “l’uomo nero”, anche se questa volta si tratta di una premier-nemica donna, possa ottenere successo.

 

E’ una tattica che è stata praticata per più di un decennio contro Silvio Berlusconi, e non ha dato effetti (per tacere di Renzi, trattato dal suo ex partito quasi peggio). Elly Schlein deve galvanizzare il partito che ha “occupato”, deve motivare i settori giovanili e radicali perché conquistino la leadership sul territorio, e per un’operazione di questo tipo serve una logica di scontro frontale. Se si intendono le ragioni interne che spingono in questa direzione, si fatica però a trovare una prospettiva di medio termine nella quale possa inserirsi con efficacia. Il centrodestra non è un’invenzione mediatica, è una realtà politica che gode di un vasto consenso. Commette errori, che è giusto criticare anche assai duramente, ma non cadrà sotto l’assalto di piazza e riuscirà a difendere i suoi esponenti sotto accusa.

Non può essere abbattuto a  spallate (il vecchio sogno della sinistra), deve essere superato nel consenso. L’opposizione non ha l’obbligo di essere “costruttiva” come si suol dire, ma deve presentare alternative, non solo o soprattutto delegittimazioni. Altrimenti dopo qualche fiammata finisce con lo stancare, e su questo il gruppo dirigente del Pd dovrebbe riflettere meglio, se il suo orizzonte è quello di una legislatura e non quello che si dipana di settimana  in settimana. Il punto non è la veemenza della contestazione, è il contenuto propositivo e alternativo per consolidare una prospettiva politica alternativa. Di questa, per ora, non c’è traccia.

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