Editoriali
Per le rinnovabili boom di autorizzazioni nel 2022 : il vero ostacolo è la burocrazia
Un anno record per il green: sono stati autorizzati circa 4,7 GW di impianti di grandi dimensioni, di cui 4,3 GW fotovoltaico e il resto eolico a terra. Più di quanto non abbia ricevuto il via libera nei tre anni precedenti
Il 2022 è stato un anno record per le rinnovabili. Secondo i dati diffusi ieri da Elemens al Key Energy di Rimini, l’anno scorso sono stati autorizzati circa 4,7 GW di impianti di grandi dimensioni (cosiddetti utility scale), di cui 4,3 GW fotovoltaico e il resto eolico a terra. Più di quanto non abbia ricevuto il via libera nei tre anni precedenti (3,7 GW). Le regioni più attive nel rilasciare i permessi per il solare sono la Sicilia (31 per cento del totale), il Lazio (25 per cento) e la Sardegna (9 per cento). Per l’eolico sul podio ci sono la Campania (39 per cento), la Puglia (26 per cento) e la Sicilia (19 per cento). A livello nazionale, il ministero dell’Ambiente ha dato disco verde a 518 MW solari, con 60 MW sbloccati dal Consiglio dei ministri; per quanto riguarda l’eolico, le Via nazionali sono circa 2 GW (di cui 1,9 GW grazie all’intervento del governo). Tuttavia, ancora nessun progetto fotovoltaico e solo 72 MW eolici sono entrati in possesso dell’autorizzazione unica, il documento che concretamente è necessario per cominciare i lavori.
Da cosa derivano questi numeri record? Intanto, l’accumularsi dei progetti negli anni e la crescente pressione dell’opinione pubblica, anche a causa della crisi energetica, ha certamente spinto le regioni a darsi una mossa. Inoltre, il governo Draghi ha messo in pista una serie di elementi che aiuteranno a velocizzare ulteriormente le procedure e passare da installazioni annue inferiori al gigawatt agli 8-10 GW necessari per centrare gli obiettivi europei: le semplificazioni firmate dal ministro Roberto Cingolani, l’insediamento di una Commissione Via (presieduta da Massimiliano Atelli) determinata a rilasciare autorizzazioni e il rifinanziamento di queste attività. Resta da abbattere l’opposizione, spesso pregiudiziale, delle soprintendenze, che sotto Dario Franceschini hanno spesso fatto muro contro le rinnovabili. Adesso la palla è nel campo del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.