editoriali
La fuga dall'Italia del putiniano Uss è un guaio per il paese e per i nostri servizi
Che cosa ha fatto o non ha fatto l'intelligence? Monitorava la casa del russo e non si è accorta di nulla? Il danno all’immagine e alla credibilità della nazione è enorme, forse è il caso di chiederne conto a qualcuno
Artem Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, dopo essere evaso dagli arresti domiciliari a Milano è ricomparso in Russia, da dove ha ringraziato le “persone forti e affidabili” che l’hanno aiutato nella fuga e si è anche preso gioco dell’Italia: “La Corte italiana, sulla cui imparzialità all’inizio contavo, ha dimostrato la sua chiara faziosità politica. Sfortunatamente, è anche pronta a piegarsi sotto la pressione delle autorità americane”. Al suo arrivo a Mosca, il ministero dell’Interno russo ha revocato il mandato di arresto.
Questo rampollo di un’importante famiglia del regime putiniano era stato arrestato a Malpensa su mandato degli Stati Uniti, che lo ricercavano per violazione dell’embargo nei confronti del Venezuela, frode bancaria, riciclaggio e contrabbando di tecnologie militari. Uss, nonostante il dipartimento di Giustizia americano avesse messo in guardia sul pericolo di fuga, era riuscito a ottenere i domiciliari con il braccialetto elettronico. Durante la detenzione in una residenza lussuosa, Uss ha potuto incontrare amici e personale diplomatico russo preparando la fuga che è scattata appena la Corte d’appello ha dato l’ok all’estradizione negli Usa.
Da due settimane in Italia si parla della fuga, la procura di Milano sta indagando sui complici, sui livelli inferiori e superiori e su tutti i frequentatori della casa del latitante. Ma ciò di cui non si parla affatto, né a livello politico né a livello istituzionale, è come sia stato possibile fare una figura da cioccolatai del genere. Senza discutere le decisioni autonome della magistratura, qualcuno si è chiesto che cosa ha fatto o non ha fatto l’intelligence? I nostri servizi segreti monitoravano casa Uss e non si sono accorti di nulla? Oppure controllavano e hanno lasciato fare? O ancora, ipotesi forse persino più grave, non si sono affatto occupati di una questione così rilevante soprattutto in questo periodo? Il danno all’immagine e alla credibilità del paese è enorme, forse è il caso di chiederne conto a qualcuno.