Editoriali
Exor fa un altro passo all'estero e nomina presidente Nitin Nohria
John Elkann sceglie un presidente indiano, ma la reputazione si gioca in Italia: un business su cui bisognerà lavorare per garantire sviluppo futuro e continuità di risultati
Con la proposta di candidare alla presidenza un altro indiano-statunitense, Nitin Nohria, al posto dell’uscente Ayai Banga (sarà il prossimo numero uno della Banca mondiale), John Elkann conferma la vocazione internazionale di Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli che sotto la sua guida sta diventando sempre di più una holding con investimenti diversificati e molto attenta allo sviluppo nel continente asiatico. Nel 2022, Exor ha trasferito la sede in Olanda, investito un miliardo di euro nel settore della salute, tanto per iniziare, e presto, come annunciato dal nipote dell’Avvocato nella sua consueta lettera agli azionisti, darà vita a una società specializzata in gestioni patrimoniali.
Ma novità a parte e senza considerare che il grosso degli utili 2022 (4,2 miliardi) provengono dalla plusvalenza incassata per la vendita controllata americana Partner Re, le tre partecipazioni che oggi hanno più peso in Exor sono Ferrari (27,4 per cento), Stellantis (18,3 per cento) e Cnh Industrial (17 per cento) seguite da Juventus e Iveco Group. Quindi business di origine di italiana su cui bisognerà lavorare per garantirne sviluppo futuro e continuità dei risultati. In più il capitolo calcistico rappresenta “una prova difficile” per tutto il gruppo avendo costretto Elkann a estromettere dalla gestione il cugino Andrea Agnelli provocando un’ulteriore ferita in famiglia di cui non si sentiva certo il bisogno considerato che la lite per l’eredità intentata da anni da Margherita Agnelli contro i suoi stessi figli, John, Lapo e Ginevra Elkann, non ha ancora trovato uno sbocco. Anzi, alla vicenda la trasmissione Report ha dedicato ieri sera una puntata e secondo le anticipazioni potrebbero emergere debiti col fisco per centinaia di milioni di euro che andrebbero a pesare anche sulle casse della holiding Exor. Quest’ultima, per sua fortuna, ha spalle abbastanza larghe visto che la posizione finanziaria netta è tornata positiva per 800 milioni con un incremento di 4,7 miliardi rispetto alla posizione negativa di 3,9 miliardi del 31 dicembre 2021.