editoriali
Il Pnrr è l'ossessione che manca al Pd. Il passo di Schlein non basta
Si fatica a trovare un filo logico nelle posizioni della segretaria in questa materia, che viene trascurata a vantaggio di altre questioni forse considerate più capaci di sollecitare iniziative di protesta. Ma sull’Europa e i fondi i dem hanno una prateria
Enzo Amendola, che fu ministro per gli Affari europei nel secondo governo di Giuseppe Conte e sottosegretario in quello di Mario Draghi, in un’intervista alla Stampa critica in modo preciso e costruttivo le incertezze che attribuisce al governo in carica sull’attuazione e le correzioni richieste al Pnrr. Al suo successore Raffaele Fitto riconosce l’impegno e la buona volontà, ma pensa che sia “male accompagnato”. La sua critica si concentra sull’assenza di obiettivi chiari: “non vedo un pezzo di carta, una scheda tecnica, nulla. Solo chiacchiere”, dice con tono sconsolato.
Alle osservazioni pesanti sul comportamento del governo, però, non accompagna elogi per l’opposizione e nemmeno per il suo partito, il Pd. All’intervistatore Alessandro Barbera che gli chiede come mai la segretaria del Pd Elly Schlein non parla spesso del Pnrr, cosa che ieri la leader del Pd ha fatto ma in modo generico e poco incisivo, risponde “abbiamo la possibilità e la forza di dimostrare l’importanza di questa partita. Mi auguro che il Pd si intesti la battaglia”, che è come dire che finora non l’ha fatto.
In effetti si fatica a trovare un filo logico nelle posizioni del Pd in questa materia, che viene trascurata a vantaggio di altre questioni forse considerate più capaci di sollecitare iniziative di protesta. Il Pnrr è una sfida che coinvolge tutti i livelli di governo, che richiede una leale collaborazione anche per superare ostacoli burocratici e organizzativi annosi. La critica del Pd finora si è concentrata nella denuncia dell’accentramento di poteri e di scelte, che sarebbe ragionevole solo se accompagnata da un’assunzione di responsabilità “repubblicana” per superare gli ostacoli oggettivi per la messa a terra dei progetti. Intestarsi questa battaglia, come chiede Amendola, significa anche muoversi in questa direzione, il che sarebbe auspicabile ma non sembra, almeno per ora, quella prescelta da Elly Schlein.