Fabio De Pasquale (Ansa)

Editoriali

La Nigeria vuole fare pace con Eni

Redazione

In Africa capiscono che affidarsi alla procura di Milano non è un buon affare

In Nigeria iniziano a capire che essersi affidati alla procura di Milano, e in particolare alle tesi del pm Fabio De Pasquale non è stato un grande affare. Bloomberg ha riportato che il procuratore generale Abubakar Malami ha scritto in una lettera al presidente nigeriano Muhammadu Buhari di farla finita con le cause contro Eni e Shell sul blocco Opl 245, anche perché i ritardi nello sviluppo del giacimento hanno avuto “conseguenze economiche negative” per la Nigeria. Fino a poco tempo fa, il governo nigeriano  chiedeva a Eni e Shell un risarcimento di oltre 1 miliardo di dollari in quanto, secondo le accuse della procura di Milano, la società petrolifera italiana e  quella anglo-olandese avrebbero comprato con una modalità “neocolonialista” per pochissimi soldi uno dei più grandi giacimenti dell’Africa occidentale attraverso la più grande mazzetta della storia.

 

La Nigeria aveva colto la palla al balzo: dopo aver incassato la vendita della concessione, ha chiesto a Eni e Shell un risarcimento pari alla vendita, così avrebbe potuto rivendere un’altra volta l’Opl 245. Come è noto, le accuse della procura si sono frantumate: la corruzione non è mai esistita e gli imputati sono stati tutti assolti definitivamente perché “il fatto non sussiste”, mentre i pm Spadaro e De Pasquale sono a processo a Brescia per abuso d’ufficio per aver nascosto le prove a favore degli imputati nel processo Eni-Nigeria. Una causa sullo stesso tema la Nigeria l’aveva persa anche in Regno Unito. Nel frattempo Eni aveva avviato un procedimento arbitrale contro il governo nigeriano che aveva impedito l’estrazione del petrolio. Così ora il procuratore nigeriano avvisa il governo del suo paese che la difesa nell’arbitrato internazionale contro Eni “diventa particolarmente dubbia se vista nel contesto delle perdite seriali già registrate”, mentre la causa pendente in patria non offre “alcuna prospettiva di successo”. Nel frattempo la Nigeria ha perso un decennio di royalty non incassate per la mancata produzione. Vatti a fidare dei pm “anti neocolonialisti” milanesi.

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