editoriali
Fiducia sulla produzione industriale: i dati mostrano segnali incoraggianti
L’industria manifatturiera sta mantenendo il trend del 2021. Buon segno
A una prima lettura, il dato Istat della produzione industriale italiana di marzo 2023 (-0,6 per cento rispetto a febbraio e -3,2 per cento rispetto a marzo dello scorso anno) potrebbe risultare deludente. Ma una valutazione più fredda dei dati e su base trimestrale (cioè più solida di quella mensile perché fondata su un periodo più lungo) porta a una conclusione diametralmente opposta. Infatti, nel primo trimestre di quest’anno la produzione industriale italiana è diminuita soltanto dello 0,1 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2022.
Cioè ha “tenuto”, pur in un contesto mondiale e soprattutto europeo molto difficile, con la guerra russo-ucraina in primo piano, alti tassi di interesse, una Germania (nostro importante mercato) sempre più in crisi e gli strascichi di una notevole impennata dei prezzi alla produzione, sia pure ora in rapida attenuazione. Tutto ciò spiega anche perché il nostro pil nel primo trimestre del 2023 abbia fatto faville: +0,5 per cento rispetto al quarto trimestre 2022 e +1,8 per cento rispetto al primo trimestre 2022. Infatti, con la produzione industriale che ha sostanzialmente mantenuto i livelli della fine dell’anno scorso, la crescita dei servizi ha potuto dispiegare tutto il suo contributo positivo.
Ed ecco allora, come ha notato Marco Fortis, che il pil dell’Italia è aumentato congiunturalmente più di quello americano (+0,3 per cento) e francese (+0,2), mentre quello tedesco è addirittura rimasto a zero dopo essere già diminuito nell’ultimo trimestre dello scorso anno (-0,5). Inoltre, se consideriamo la sola produzione manifatturiera, escludendo le attività minerarie e l’energia, osserviamo che nel primo trimestre di quest’anno l’Italia risulta soltanto dello 0,4 per cento sotto i livelli del primo trimestre 2022 e non dell’1,5 come nel caso della produzione industriale complessiva. Ciò significa che l’industria manifatturiera italiana sta mantenendo i notevoli progressi realizzati nel 2021. Alcuni settori portanti del made in Italy, inoltre, sono ulteriormente cresciuti rispetto al primo trimestre del 2022. Sugli scudi: farmaceutica (+13,2 per cento) e meccanica (+3,9).