editoriali
La vera questione Bibbiano
Il guru Claudio Foti è stato assolto, ma il problema è il davighismo applicato agli abusi sui minori
L’assoluzione dello psicoterapeuta (in verità laureato in Lettere e non in Psicologia) Claudio Foti, imputato in uno dei filoni del processo sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza reggiana, ha riacceso la polemica fra i partiti e con essa la strumentalizzazione politica che, da una parte e dall’altra, fin dall’inizio è stata fatta della vicenda.
Il Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia hanno dato vita a uno sciacallaggio mediatico e politico senza precedenti contro il Partito democratico, accusato di far parte di un “business orribile sui minori”. Pur di difendersi, il Pd ha accusato i grillini di aver sostenuto economicamente alcune onlus coinvolte nell’inchiesta. Uno scontro tra giustizialisti e presunti garantisti che in realtà non ha mai colto – e continua ancora oggi a non cogliere – il vero cuore della vicenda: l’esistenza di una vasta rete di associazioni e onlus, costituite da psicologi e assistenti sociali, che – seguendo gli insegnamenti di Foti e di altri guru – affrontano il tema della lotta contro gli abusi sui minori rovesciando le regole elementari dello stato di diritto, trasformando ogni sospetto abuso in un abuso certo, che va soltanto recuperato attraverso un lavoro di emersione dei ricordi rimossi dai minori.
In parole povere, l’applicazione della logica davighiana (non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti) al tema degli abusi sui minori. Un metodo usato fin dai tempi dell’inchiesta sui pedofili della Bassa modenese, poi in quella di Rignano Flaminio e in tante altre sparse per il paese. L’assoluzione di Foti dalle accuse di lesioni gravissime su una paziente e di abuso d’ufficio conferma quanto evidenziato fin dall’inizio da questo giornale: la difficoltà di stabilire sul piano giuridico un nesso causale tra il metodo psicoterapeutico praticato da Foti e dai suoi collaboratori e l’alterazione psichica dei pazienti minori.
Insomma, l’assoluzione di Foti costituisce solo una piccolissima parte di una storia molto più grande, che meriterebbe un dibattito pubblico serio, e non la solita strumentalizzazione mediatica e politica.