Editoriali
Martina ci è o ci Fao? L'ex leader Pd parla di crisi alimentare senza citare Putin
Critiche al mercato per l'inflazione globale ma silenzio sulla strategia del terrore alimentare del presidente russo. Il surreale commento dell'ex segretario dem, oggi vicedirettore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura
Era difficile, quasi impossibile, scrivere un lungo articolo sulla crisi alimentare globale senza parlare dell’uscita di Putin dall’accordo sul grano e dei bombardamenti russi sul porto di Odessa e sui siti di stoccaggio di cereali. C’è riuscito, con grande abilità, il vicedirettore generale della Fao, Maurizio Martina, in un commento sul Corriere della Sera sul vertice della Fao sui sistemi alimentari promosso dall’Onu e dall’Italia. L’ex segretario del Pd dice che bisogna “entrare nello specifico di alcuni nodi strategici” relativi alla fame nel mondo. E quindi la crisi climatica, la pandemia, le guerre, “e certamente il conflitto in Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione”. Il “conflitto”, non l’invasione, si badi bene all’uso dei termini. “L’inflazione alimentare rimane assai elevata anche da noi – dice Marina – e tocca percentuali impressionanti altrove: dal Venezuela (450 per cento) al Libano (304 per cento) all’Argentina (118 per cento). La speculazione è sempre in agguato”. Colpa del mercato, quindi, sebbene non c’entri nulla con l’iperinflazione in Venezuela e Argentina – che esiste da ben prima della crisi energetica e del Covid – ed è interanente responsabilità dei governi socialisti e populisti. Della strategia del terrore alimentare di Putin, il vicedirettore della Fao non fa menzione: non è un “nodo strategico”. Eppure era stato proprio il segretario generale dell’Onu António Guterres, organizzatore del vertice, a definire “deplorevole” la decisione di Putin: “Centinaia di milioni di persone ne pagheranno il prezzo”. Per fortuna, mentre Martina vergava il suo articolo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a margine dell’incontro al Quirinale con Guterres, ha usato parole chiare definendo “sciagurata” la scelta della Russia di far saltare l’accordo sul grano: “E’ una decisione gravissima – ha detto Mattarella – con conseguenze per una quantità di paesi in cui molte persone troverebbero difficoltà di alimentazione”. L’onore dell’Italia è salvo, a differenza di quello di Martina e della Fao.