Editoriali

L'epopea della lotta all'evasione con il tagliandino è fuffa. Seguire la Francia

Redazione

Non serve un pezzo di carte per far pagare le tasse. Da Parigi ecco una proposta per abolire lo scontrino

Da ieri in Francia non viene più emesso obbligatoriamente lo scontrino alla cassa, la fine del pezzo di carta (non riciclabile e fortemente inquinante) con prezzi, data e quantità acquistata, riguarda tutti i negozi. Ne parlano giornali e televisioni in un dibattito che, visto dall’Italia, ha del surreale. In nessuno dei pezzi letti o ascoltati in una rapida ricognizione si parla di tasse, di evasione da combattere, di scontrino come strumento di controllo. L’attenzione è tutta per la trasparenza, per quei compratori che potrebbero gradire tuttora lo scontrino cartaceo per poter controllare nel dettaglio i prezzi applicati. Per costoro è prevista la possibilità, avvisando prima, di avere ancora il pezzo di carta o di ricevere tutti i dati per email (opzione consigliata).

Lo scontrino come strumento di lotta all’evasione non viene neppure preso in considerazione, semplicemente perché la contabilità commerciale è digitalizzata e i dati sono disponibili per i controlli, mentre la mancata registrazione di una compravendita è ovviamente perseguita attraverso verifiche a campione e, in modo anche più efficace, con l’incrocio tra i dati sulle vendite realizzate e quelle prevedibili in base alle caratteristiche dell’attività commerciale. Tutte cose già realizzabili in Italia. Dove, ma non lo sa quasi nessuno, non c’è più da tempo l’obbligo per il cliente di ritirare lo scontrino e portarlo con sé (l’importante, ovviamente, è che il commerciante registri la transazione, con prezzo e quantità, nell’archivio elettronico). L’epopea della lotta all’evasione con il tagliandino ancora perdura e non ce ne liberiamo. Tanto che chi una volta combatteva lo scontrino ora lo difende, forse nella speranza di usarlo come feticcio per arginare il passaggio ai controlli interamente elettronici, magari con collegamento quotidiano fra tutti i punti vendita e la centrale di controllo del fisco. Proposta che abbatterebbe l’evasione nel commercio e che l’Agenzia delle entrate avanza da tempo senza ottenere ascolto. Lo facciamo?

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