Editoriali
I prestiti di Pechino in Africa sono sempre meno e la Via della seta è alla canna del gas
Negli ultimi sette anni gli esborsi cinesi sono precipitati dai 28 miliardi di dollari del 2016 ad appena 994 milioni: addirittura il 96,5 per cento in meno
La Cina non ha più soldi per l’Africa. Da un lato l’apparente attivismo dei Brics, dall’altro i problemi della Francia con i golpisti dell’Africa occidentale stanno inducendo una quantità di commentatori a parlare di un occidente in fuga, e di uno spazio che verrebbe subito coperto da Mosca e Pechino. Sul versante russo, effettivamente ci sono il ruolo della Wagner e il viaggio di Haftar a Mosca, anche se il modo in cui gli armeni del Nagorno Karabakh si sono trovati abbandonati in quattro e quattr’otto è un amaro ammonimento a non fare mai troppo affidamento sul Cremlino. Ma è chiaro che Putin in questo momento non può elargire né soldi e né armi, e al massimo offre grano gratis.
Il denaro invece lo ha Pechino, e negli anni passati ne ha pure dato in quantità. Ma negli ultimi sette anni i prestiti cinesi in Africa sono precipitati dai 28 miliardi di dollari del 2016 ad appena 994 milioni: addirittura il 96,5 per cento in meno. A evidenziarlo è il database Chinese Loans to Africa (Cla), gestito dal Global Development Policy Center dell’Università di Boston. Secondo questo conteggio, tra 2000 e 2022 39 istituti di credito cinesi hanno fornito 1.243 prestiti per un importo di 170,08 miliardi di dollari a 49 governi africani e sette istituzioni regionali. Sarebbe il 64 per cento dei 264,15 miliardi di dollari della Banca mondiale e quasi cinque volte i 36,85 miliardi di dollari della Banca africana di Sviluppo. Ma per gli anni 2021 e 2022 messi insieme il database ci indica solo 16 nuovi impegni di prestito per un valore di 2,22 miliardi di dollari da parte di istituti di credito cinesi a mutuatari governativi africani, il che significa appunto due anni consecutivi di prestiti all’Africa inferiori a 2 miliardi di dollari. Effetto della crisi economica cinese, oppure anche Xi Jinping sta iniziando a percepire certi regimi cleptocratici africani come un pozzo senza fondo? Forse tutte e due allo stesso tempo.