Editoriali
A Milano è difficile alzare la bandiera di Israele, la sinistra estremista pesa molto
Esponenti del centrodestra hanno proposto una mozione per esporre a Palazzo Marino il simbolo israeliano, ma la maggioranza si è spaccata con Pd e Verdi pronti a votare contro. Alla fine si è scelto di esporre anche il vessillo della pace, evidente succedaneo di quello palestinese
Qualcuno si chiederà, anche se non c’è motivo di stupirsi, come mai ieri sera, in una città martire dell’antifascismo e Medaglia d’oro della Resistenza come Milano, si sia potuta svolgere una manifestazione di facinorosi sostenitori dei nazisti di Hamas e dell’Intifada, sostenuta dai centro sociali e da gruppi come Giovani palestinesi e Unione democratica arabo-palestinese, che ha tra l’altro suscitato non poche preoccupazioni nelle Forze dell’ordine, dopo gli odiosi caroselli pro Hamas visti in altre città europee. “Massima solidarietà alla popolazione palestinese ancora una volta minacciata dalla violenza del colonialismo israeliano”, hanno proclamato. Una manifestazione preceduta, tra l’altro, dalle sconcezze degli studenti di Kurva Manzoni Antifa che avevano postato: “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv”.
Che una parte della sinistra milanese faccia il tifo per i nazisti antisemiti è del resto noto dai tempi delle contestazioni alla Brigata ebraica il 25 aprile. Va però sottolineato, e in questi momenti appare molto grave, che quelli che fa comodo definire estremisti sono invece una costola robusta e protetta (o se non protetta: certo non può essere emarginata) della sinistra milanese in quanto tale. Lunedì in Consiglio comunale si è assistito a una manfrina politicamente criticabile: esponenti del centrodestra avevano proposto una mozione per esporre davanti a Palazzo Marino la bandiera di Israele, ma la maggioranza si è spaccata, con parte del Pd e i Verdi pronti a votare contro. Dopo lunghe trattative è arrivato un emendamento targato Pd, e approvato dal sindaco Beppe Sala, in cui veniva prescritta anche l’esposizione della bandiera della pace, evidente succedaneo di quella palestinese. La sinistra, e non solo a Milano, anche dentro il Pd, ha un’anima robusta che soffre per i terroristi di Hamas più che per le vittime israeliane. Del resto Milano è la città in cui Sala lunedì ha dovuto dedicarsi a difendersi dalle accuse, di sinistra, di aver fatto abbattere due tigli: tempo per combattere contro la marmaglia filo Hamas ne rimaneva poco.