EDITORIALI
Più Posto al Sole, meno Avanti Popolo. La buona Rai contro la cancel culture
Mentre la retorica moralista prende piede acriticamente in tv, ancora una volta è la celebre soap. attraverso la leggerezza e la trasversalità della soap, a mettere in onda la rappresentazione non convenzionale del paese reale. Lezioni utili contro il politicamente corretto
Mentre la retorica moralista, politicamente corretta e sessuofoba, che mette al bando persino i fuori onda, prende piede acriticamente in tv come in tutta la produzione massmediatica e culturale italiana, ancora una volta è “Un posto al sole”, attraverso la leggerezza e la trasversalità della soap, a mettere in onda la rappresentazione non convenzionale del paese reale. Michele Saviani, il giornalista intellettuale saggio e diremmo “di sinistra” della soap, ha ingaggiato una battaglia contro la “cancel culture”, parlando nel suo programma radiofonico dei tentativi di bandire Shakespeare, l’Odissea e Cristoforo Colombo. “Le idee che non condividiamo non vanno cancellate, ma interpretate. Non è con la censura che si ottiene una società più giusta. Così si cancella la libertà di espressione oltre che l’arte e la storia”. Ma a scagliarsi contro il giornalista, nella soap, sono i radioascoltatori, “i leoni da tastiera”, come vengono chiamati da Saviani, gli sponsor e persino l’editore: “Tu sei un radical chic, un privilegiato, per questo non comprendi l’esclusione di chi non è maschio, etero, bianco e ricco”.
Lo stereotipo woke è servito. Anche se nella realtà sono i radical chic a difendere la “cancel culture”, dai trogloditi che ascoltano al massimo La Zanzara. Upas, invece, riesce a ribaltare gli schieramenti, come la logica vorrebbe che fosse: erano i fascisti a mettere all’indice i libri. E gli intellettuali a difenderli. Come fa in questi giorni Michele Saviani: “E' – dice – assurdo imporre degli standard morali che impediscano il libero scambio di informazioni, di idee, linfa vitale in una società liberale”. Per i fan della soap, che mette in scena fenomeni sociali in chiave leggera, pop, ma non banale, la storia di questi giorni è in linea con il profilo dello sceneggiato. Chi invece dovesse solo vedere una di queste puntate, rifacendosi al pensiero dominante, potrebbe pensare che Upas si allinei al nuovo corso della “rai meloniana”. Purtroppo sulla stessa rete c’è De Girolamo a dimostrare il contrario, con la banalità di Avanti Popolo