editoriali
Quando i palestinesi maledicono Hamas al Jazeera va in tilt
Un cittadino della Striscia di gaza manda all’inferno i terroristi in diretta tv. E il reporter chiude il collegamento
L’emittente al Jazeera stava chiedendo a un vecchio palestinese ferito di dare la sua testimonianza oculare da un ospedale di Gaza. Ha detto: “Quello che sta succedendo è criminale! Perché la resistenza (Hamas) si nasconde tra noi? Perché non vanno all'inferno e si nascondono lì? Non sono resistenza”. E il reporter ha chiuso il collegamento. Al Jazeera è di proprietà del Qatar che ospita Hamas in nome della Fratellanza Musulmana. Ma in una situazione come Gaza, al Jazeera è anche una delle “fonti” del giornalismo occidentale. Ecco allora che quando i palestinesi maledicono Hamas, quando i palestinesi sono scortati nei corridoio umanitari da Israele, quando Hamas fa strage di civili palestinesi lanciano missili sui propri ospedali e via enumerando, l’informazione araba e buona parte di quella occidentale entra in tilt. L’immagine generata dall’intelligenza artificiale di un bambino che urla tra le macerie di Gaza è stata diffusa e brandita con rabbia dai manifestanti in tutto il mondo arabo, ma anche dai giornali come Libération. Al contrario, le foto dei bambini uccisi dai terroristi nei kibbutz sui social sono state liquidate come una fake, mentre era vera. La più grande agenzia di stampa del mondo, l’Associated Press, ha dato istruzioni ai giornalisti e alle organizzazioni che si affidano alla sua guida di evitare di riferirsi ad Hamas come un’organizzazione terroristica. Meglio “militanti” o “combattenti”. Dalla Pbs alla Reuters hanno tutti optato per “militanti”, come se quelli di Hamas fossero volontari ecologisti, di partito o di qualche organizzazione civile.
Anche la Bbc si rifiuta di chiamare Hamas “terroristi”. L’ex corrispondente della Bbc Michael Cole parla della “Neolingua” che fa il gioco dei terroristi: “Ho lavorato alla Bbc per vent’anni e non sono mai stato così scioccato dalla sua mancanza di onestà”. A modo loro, tutti bravi studenti di al Jazeera.