editoriali
Papa Francesco sulla maternità surrogata: “Proibire la pratica a livello universale"
Nel 2016, Bergoglio definì il gender “una bomba atomica contro il matrimonio”. Ma l’eco fu scarsa. Chissà se almeno per le dichiarazioni sulla pratica della maternità pronunciate davanti al Corpo diplomatico le cose andranno diversamente
C’è un passaggio dell’ampio discorso tenuto dal Papa al Corpo diplomatico che faticherà a trovare spazio sulla grande stampa mainstream, quella che loda il Papa quando parla di Cop28 e cita i documenti dell’Onu sull’emergenza climatica. Tra un capitolo su Gaza e una parentesi sull’Ucraina, Francesco ha infatti detto di ritenere “deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa – ha aggiunto il Papa – è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto”. Ragione per cui, “auspico un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”.
In più, ha sottolineato Bergoglio, “in ogni momento della sua esistenza, la vita umana deve essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati”. Ma non è tutto, perché Francesco tocca anche il tema “nuovi diritti non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili”. Nuovi diritti che, ha detto il Papa, “hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”. Colonizzazioni che “anziché favorire l’edificazione della pace” non fanno altro che provocare “ferite e divisioni tra gli stati”. Non è certo la prima volta che Francesco usa toni come questi, lo fa fin dal principio del pontificato. Durante il viaggio nel Caucaso, nel 2016, arrivò a definire il gender “una bomba atomica contro il matrimonio”. Ma l’eco fu scarsa. Chissà se almeno sulla pratica della maternità surrogata il canovaccio sarà un po’ diverso.