Editoriali
Missili contro l'occidente. La Corea del nord spara di nuovo, ma non è da sola
Pyongyang dice che il lancio fa parte delle esercitazioni militari che vanno avanti già da qualche giorno, contemporaneamente a quelle congiunte tra Corea del sud e America. Blinken intanto è a Seul dove si tiene il Summit sulla democrazia e poi andrà nelle Filippine
Dopo circa due mesi di stop ai cosiddetti test missilistici, la Corea del nord ha lanciato ieri almeno tre missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone. Pyongyang ha fatto sapere che il lancio fa parte delle esercitazioni militari nordcoreane che vanno avanti già da qualche giorno, contemporaneamente a quelle congiunte tra Corea del sud e America iniziate venerdì scorso. Il segretario di stato americano Antony Blinken, che da ieri si trova a Seul per partecipare al terzo Summit sulla democrazia, quest’anno ospitato dalla Corea del sud, ha detto che “l’America è sempre dalla parte di Seul nel rispondere alle provocazioni nordcoreane”. Nelle stesse ore della condanna internazionale contro i lanci missilistici spericolati di Pyongyang, il leader nordcoreano Kim Jong Un si è congratulato con Vladimir Putin per la sua rielezione, primo fra i dittatori ad averlo fatto, e questa volta con una ragione in più: acquistando da almeno sei mesi armamenti e munizioni dalla Corea del nord, il Cremlino ha offerto al regime una linea di credito e di protezione politica potentissima, anche in sede Onu.
Ma ieri a protestare contro il Summit per la democrazia è stata anche la Cina, perché la Corea del sud ha invitato il ministro di una delle democrazie più vibranti d’Asia, Taiwan. E’ stato proiettato a sorpresa un videomessaggio della ministra del Digitale di Taipei, Audrey Tang, uno dei simboli della guerra alle fake news e dell’ottimismo digitale. Il nuovo portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha detto ieri che “la Cina si oppone fermamente al fatto che la Repubblica di Corea inviti le autorità di Taiwan a partecipare al cosiddetto Vertice per la democrazia”. Nei prossimi giorni, Blinken sarà nelle Filippine, al centro delle tensioni con Pechino per le aree del Mar cinese meridionale rivendicate dalla Cina. In Asia la nuova divisione in blocchi tra autocrazie e democrazie si vede sempre più chiaramente.