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Editoriali

La comunità indigena del Perù, Loro Piana e una lezione dall'Europa

Redazione

Secondo un'inchiesta di Bloomberg, il noto marchio del lusso sfruttava i suoi rifornitori in sud America. I paesi membri dell’Unione europea hanno intanto raggiunto un accordo sulla direttiva sulla due diligence della sostenibilità aziendale

Per la sua inchiesta pubblicata la scorsa settimana su Bloomberg Businessweek, il giornalista Marcelo Rochabrun è partito da un maglione. Non uno qualsiasi, ma un maglione di vigogna, venduto sugli scaffali dal marchio Loro Piana a circa 9 mila dollari. Solo che la piccola comunità indigena del distretto di Lucanas, in Perù, che rifornisce l’azienda del lusso italiana, parte della multinazionale francese Lvmh, per ogni maglione guadagna soltanto 280 dollari, una cifra che spesso non basta nemmeno per pagare tutti gli impiegati nel processo di produzione. Venerdì scorso i paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo sulla direttiva sulla due diligence della sostenibilità aziendale (si chiama tecnicamente Corporate Sustainability Due Diligence Directive, Csddd).

Ci sono voluti diversi voti rimandati e mesi di negoziati per arrivare all’approvazione, ma alla fine l’Europa ci è riuscita: la norma entrerà probabilmente in vigore nel 2027, dopo il voto del Parlamento che dovrebbe essere calendarizzato entro aprile, e servirà proprio a evitare che aziende come Loro Piana cadano – magari a loro insaputa, a causa della complicata catena di approvvigionamento delle materie prime – nella trappola del lavoro non retribuito (o forzato) oppure retribuito in modo non sostenibile. Inizialmente anche il governo italiano si era opposto alla Csddd, facendo fallire alcune votazioni: Palazzo Chigi temeva che una norma troppo restrittiva, soprattutto per le aziende più piccole, potesse voler dire concorrenza sleale da parte di chi, certe regole di sostenibilità, non ce le ha e basta. L’accordo è arrivato concentrando gli oneri di responsabilità sulle società di grandi dimensioni, quelle da oltre 400 milioni di euro di fatturato, ma è un primo passo significativo. Il processo democratico dentro all’Europa funziona così: è lento, burocratico, ha bisogno di negoziati, ma è funzionale alla costruzione di un ambiente, anche commerciale, con regole precise e condivise in linea con i valori del mondo occidentale. Sarà il più attrattivo anche per questo.

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