Editoriali
Neppure Putin crede al Fatto quotidiano
Lo sa persino il Cremlino che non è stata Kyiv “su input della Cia”. Prove
Vladimir Putin ha ammesso di sapere bene che dietro all’attentato al Crocus c’è lo Stato islamico, tuttavia il suo interesse, ha detto, si concentra più sui mandanti che sugli esecutori. I mandanti sarebbero gli ucraini, ma secondo il segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev, anche dietro agli ucraini ci sarebbero altri mandanti: gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Il giornale russo, Argumenty i fakty, Argomenti e fatti, ha riassunto questa ricerca che porta a una catena di mandanti con una copertina in cui i volti dei leader occidentali emergono dalle fiamme di un losco incendio che simboleggia la tragedia del Crocus dato alle fiamme dai terroristi. Bloomberg ha parlato con quattro fonti interne al Cremlino e quello che raccontano è molto chiaro: il potere russo non crede che l’Ucraina sia responsabile. I funzionari che hanno spiegato a Vladimir Putin cosa fosse accaduto durante l’attentato di venerdì 22 marzo hanno detto che non ci sono prove di un legame dell’Ucraina con l’attentato.
Tuttavia, ha scritto Bloomberg, il presidente russo “intende ancora sfruttare la tragedia per cercare di mobilitare i russi nella guerra con l’Ucraina”. La tesi delle responsabilità di Kyiv è campata in aria e infatti Putin ha impiegato ben diciannove ore prima di parlare alla nazione dopo l’attentato, aveva bisogno di trovare le parole per convincere i russi che le autorità e i servizi di sicurezza non erano stati carenti, piuttosto è il nemico che è molto subdolo e quindi va combattuto. Non è stato facile neppure per Putin rivoltare la realtà e infatti le autorità continuano a tornare sul tema nella convinzione che prima o poi convinceranno i russi. Il Fatto quotidiano – incredibile e graziosa la quasi omonimia con la testata della propaganda di Mosca, Argumenty i fakty – scriveva ieri che per l’attentato al Crocus ci sono ben quattro piste, una è: “Il governo ucraino su input della Cia”. Se Putin sta faticando un po’ per convincere i russi, non disperasse: ha già convinto il Fatto.
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