Editoriali
L'indagine contro le ingerenze russe
Il Belgio apre un'inchiesta sugli europarlamentari coinvolti nella guerra ibrida. Per il primo ministro De Croo "sono gli europei che devono fare le loro scelte, non altri paesi che cercano di influenzarci"
Il primo ministro belga, Alexander De Croo, ieri ha annunciato che il procuratore federale ha aperto un’inchiesta sulla campagna di influenza della Russia, svelata alcune settimane fa dalla Repubblica ceca. Alcuni deputati europei sarebbero stati pagati da alleati di Vladimir Putin, che hanno utilizzato il sito Voice of Europe come loro principale strumento. “In Belgio non sono avvenuti pagamenti in contanti, ma si sono verificate interferenze”, ha spiegato De Croo: “Le nostre autorità giudiziarie hanno confermato che questa ingerenza è soggetta a un procedimento giudiziario”. La settimana scorsa è entrata in vigore una nuova legge in Belgio che prende di mira esplicitamente le interferenze, equiparandole alle tangenti. Non è chiaro se la sua applicazione potrà essere retroattiva. Ma il Belgio può rivendicare la territorialità, dato che le istituzioni dell’Ue hanno sede sul suo territorio. I sospetti si sono concentrati su Maximilian Krah e Petr Bystron di Alternativa per la Germania, il partito di estrema destra tedesco. Ma non è escluso che siano stati arruolati al soldo di Putin anche eurodeputati di altri paesi. La lista di quelli intervistati da Voice of Europe è lunga e include francesi, spagnoli, belgi, polacchi e italiani.
De Croo ha parlato esplicitamente di più europarlamentari, senza precisare il partito o la nazionalità. “In Europa meritiamo elezioni dove le persone fanno le loro scelte. Ma sono gli europei che devono fare le loro scelte, non altri paesi che cercano di influenzarci”, ha detto De Croo, annunciando che porterà il tema al vertice della prossima settimana. Che abbiano ricevuto contanti o lo abbiano fatto per volontariato, si tratta di agenti che fanno gli interessi della Russia, un paese che sta conducendo una guerra (per quanto ibrida) direttamente contro i paesi dell’Ue, la democrazia e la libertà. Purtroppo anche dentro il Consiglio europeo ci sono almeno un paio di agenti travestiti da leader.