Editoriali
La terapia del Loco Milei in Argentina, che annuncia il surplus di bilancio
Il presidente ha comunicato che nel primo trimestre dell’anno il suo paese ha raggiunto il surplus fiscale (0,2 per cento) per la prima volta dal 2008. Per l’Fmi l’inflazione cala più del previsto
A Giulio Andreotti diceva che ci sono due tipi di pazzi: quelli che si credono Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello stato. A Buenos Aires c’è un presidente che, addirittura, crede di risanare il bilancio dell’Argentina che è molto più disastrato di quello delle ferrovie italiane durante la Prima Repubblica. E, in effetti, Javier Milei è stato trattato – da gran parte della stampa e della politica internazionale – come un pazzo.
Di certo ha agevolato la sua capigliatura disordinata, i suoi cani clonati con nomi di economisti e le sue uscite con la motosierra (la motosega) come simbolo di risanamento fiscale. E’ stato eletto sull’onda della disperazione da un paese falcidiato dall’inflazione (oltre il 200 per cento) e piagato dalla povertà (50 per cento della popolazione). La sua ricetta libertaria che fa di necessità virtù (no hay plata) a colpi di tagli alla spesa, privatizzazioni, liberalizzazioni e deregolamentazioni appare perfetta per essere rigettata da una popolazione stremata e abituata a decenni di populismo e irresponsabilità fiscale. Però qualcosa pare funzionare. Pochi giorni fa Kristalina Georgieva, direttrice dell’Fmi, ha dichiarato che l’inflazione “sta scendendo un po’ più velocemente di quanto inizialmente previsto”.
Secondo l’Fmi, l’inflazione dovrebbe scendere al 150 per cento nel 2024 e al 45 per cento nel 2025. Ieri Milei, in un messaggio alla nazione, ha comunicato che nel primo trimestre dell’anno l’Argentina ha raggiunto il surplus fiscale (0,2 per cento) per la prima volta dal 2008, dopo aver ereditato un deficit del 15 per cento a dicembre. “Il peggio è passato”, ha detto Milei, e resta da percorrere “l’ultimo tratto di uno sforzo eroico”. In realtà l’Argentina è solo all’inizio e tanto ancora c’è da fare per stabilizzare l’economia del paese, ma in pochi – a parte gli argentini disperati – avrebbero scommesso che El loco Milei sarebbe riuscito a raggiungere questi primi risultati senza neppure avere una maggioranza parlamentare.