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Editoriali

Strapparsi l'Europa dalle mani: il discorso del socialista francese Glucksmann

Redazione

Il capolista alle elezioni europee del Partito socialista anticipa Macron presentando il suo piano "Europe 2023". Competizione con il presidente francese per un rinnovamento vero

Durante il meeting di Rouen, a inizio aprile, Raphaël Glucksmann aveva promesso agli elettori di “riprendere la bandiera europea dalle mani di Emmanuel Macron”, di non lasciare al presidente della Repubblica francese il monopolio dell’europeismo. Ieri sera, il capolista alle elezioni europee del Partito socialista e di Place Publique (Ps-Pp), partito da lui fondato nel 2018 per dare nuova linfa a una sinistra progressista in crisi di identità, ha tenuto a Strasburgo un grande discorso sull’Europa, presentando il suo piano “Europe 2030”: dall’allargamento dell’Ue alla questione della difesa europea, dalla reindustrializzazione all’idea di una “rivoluzione ecologica europea”, che comporterà un “protezionismo ecologico europeo” e un “Buy European Act” nel settore della transizione ecologica. La data non è stata scelta a caso.

Glucksmann ha infatti deciso di esprimersi alla vigilia del “Sorbonne II”, il discorso che Macron pronuncerà questa mattina alla Sorbona per dare una scossa alla campagna per le europee di Renaissance: un modo per marcare le sue differenze con il capo dello stato e prenderlo in contropiede. Il capolista Ps-Pp ha ammesso di aver apprezzato il primo discorso di Macron sull’Europa, pronunciato nel settembre 2017 sempre alla Sorbona, di aver condiviso la sua idea di mutualizzazione dei debiti durante la crisi del Covid-19, ma allo stesso tempo lo accusa di aver bloccato i progressi sociali a livello europeo, di non aver fatto abbastanza, per esempio, per la protezione dei lavoratori delle piattaforme digitali. “Ciò che ci differenzia è il nostro rapporto con la solidarietà sociale e la transizione ecologica”, ha sottolineato Raphaël Glucksmann, spiegando che il suo obiettivo è resuscitare “la sinistra di Jacques Delors e Robert Badinter”. All’incontro di ieri, tra gli altri, ha partecipato il socialdemocratico lussemburghese Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali e candidato alla presidenza della Commissione europea per il Pse.