Editoriali
A Olaf Scholz piace il Patto sui migranti approvato in Europa
"Accordo storico", dice il Cancellierie. Il Partito socialista europeo con la nuova legge su migrazione e asilo va da una parte, il Pd da un’altra
Olaf Scholz ci ha messo un po’ di enfasi e ha parlato di un “accordo storico per una limitazione umana delle migrazioni irregolari”. Così il cancelliere tedesco ha commentato l’approvazione definitiva da parte degli stati membri dell’Ue degli atti del Patto migrazioni e asilo in sostituzione del Regolamento di Dublino. Un’approvazione avvenuta a maggioranza qualificata con il voto contrario dell’Ungheria di Viktor Orbán ma anche della Polonia del moderato Donald Tusk. Altri paesi (Slovacchia, Malta, Austria, Repubblica ceca) hanno votato contro o si sono astenuti su alcuni aspetti del nuovo regolamento. Un sì deciso è invece arrivato dalla Germania di Olaf Scholz e uno dall’Italia di Giorgia Meloni.
Il cancelliere ha sottolineato l’aspetto umano del nuovo regolamento, in opposizione forse ad altri esperimenti normativi come per esempio quello messo di recente a punto dal Parlamento britannico. Londra punta a deportare in Ruanda chiunque abbia chiesto asilo al Regno Unito pur arrivando da un paese “sicuro” come l’Italia o la Francia e presso il quale non abbia chiesto protezione. Notevole la diversa reazione dell’Onu: sia l’Unhcr (l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) sia l’Alto commissariato per i diritti umani hanno chiesto al premier britannico Rishi Sunak di riconsiderare il progetto nel rispetto del diritto umanitario internazionale. Al contrario lo stesso numero uno dell’Unhcr, Filippo Grandi, ha definito il patto europeo “un grande passo avanti verso un sistema di asilo più efficace e condiviso”. Concorde anche la ministra dell’Interno tedesca, la socialdemocratica Nancy Faeser secondo cui grazie a un meccanismo di solidarietà obbligatorio “abbiamo superato una profonda divisione in Europa”. Plauso infine da parte dello svedese Stefan Löfven, presidente del Pse: “Il Patto è un passo avanti necessario e costruttivo. L’attuale sistema di asilo e migrazione è diventato insostenibile”. Un coro progressista a cui manca solo una voce: quella del Pd.
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