Editoriali
L'exploit di Avs deve molto ai pro Pal. Ma trattasi di rumorosa minoranza
A Bonelli e Fratoianni va riconosciuto il merito di aver offerto uno sbocco ad aree antagoniste di solito disperse. Il 6,8 per cento è un ottimo risultato per un partitino, ma la componente a favore della causa palestinese non può essere confusa con una “onda” maggioritaria
La neoeletta parlamentare europea Ilaria Salis potrebbe essere liberata e godere dell’immunità non appena il Parlamento europeo la proclamerà. Bene per lei, non facciamo mai il tifo per le galere tantomeno orbaniane, anche se paragonare il caso Salis a quello di un Enzo Tortora è francamente difficile. Ciò che conta è che la candidata di Alleanza verdi e sinistra ha raccolto una gran messe di preferenze, contribuendo all’exploit del partito. Non a tutto l’exploit, un’altra parte consistente dei voti è arrivata dal fronte della sinistra pro Pal. Fronte che non tutto ha votato Avs, ovvio. Nella varietà dei candidati Pd c’erano i super pro Pal. ma anche i difensori di Israele, mentre la “scialuppa pirata” di Santoro ha dimostrato tutta la sua inconsistenza. Ad avere fatto il pieno del voto movimentista pro Pal., in buona parte giovanile, è stata Avs. A cui va riconosciuto il merito politico di aver offerto uno sbocco ad aree antagoniste di solito disperse e invece oggi tenute insieme dallo slogan “dal fiume al mare”.
Secondo la piattaforma Eligendo il voto degli studenti fuorisede ha premiato Avs con il 40,3 per cento. A Parigi qualche centinaio di descamisados sono scesi in piazza già domenica per “protestare” contro il successo dell’estrema destra. Non mancavano le bandiere palestinesi. Noi, di idee più liberali, ci teniamo ben lontani dal “protestare” per come democraticamente votano i cittadini. Resta da notare che il 6,8 per cento è un ottimo risultato per un partitino, ma la componente pro Pal. non può essere confusa con una “onda” maggioritaria. Come dimostrato anche dalle elezioni universitarie si tratta di una rispettabile minoranza, molto minoranza, nel paese. Dunque, un modesto suggerimento: è il caso che tanti rettori la smettano di avere paura dei facinorosi che vogliono imporre le proprie idee impedendo l’agibilità politica ad altri. E i media, che gonfiando a dismisura le proteste hanno contribuito, ingenuamente o malignamente, a creare un clima intossicato, dovrebbero imparare a valutare meglio i fenomeni cui danno fiato.