EDITORIALI
La scelta di Adidas per le Olimpiadi non è Bella
Le sneakers per ricordare Monaco ’72 ai piedi della modella che odia Israele
Si avvicinano le Olimpiadi di Parigi e Adidas ha deciso di lanciare, anzi di rilanciare, le SL 72, le scarpe da corsa che aveva presentato per le Olimpiadi di Monaco del 1972. In quell’anno il marchio tedesco aveva pensato a delle scarpe leggerissime che potessero assicurare delle ottime prestazioni, infatti le chiamò Super Light, SL.
In occasione delle nuove competizioni ha deciso di riproporle in nuovi colori, concentrandosi meno sull’aspetto funzionale e più su quello estetico. Le Olimpiadi di Monaco del 1972 non sono ricordate per lo sport, dei Giochi di quell’anno si rammenta la tragedia: un commando dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero irruppe nel villaggio olimpico, andò dritto negli alloggi degli atleti israeliani, ne freddò subito due e nove vennero presi in ostaggio e poi uccisi. Fu un massacro, la polizia tedesca si dimostrò inadeguata, gli agenti israeliani arrivati sul posto non poterono fare nulla. Le Olimpiadi si fermarono solo per un giorno, ci fu una commemorazione in cui alcuni paesi partecipanti si rifiutarono di mettere la bandiera a mezz’asta. Nello scegliere i volti per promuovere le nuove scarpe, Adidas ha deciso di mettere le SL 72 ai piedi di Bella Hadid, la modella americana che ha lo status di rifugiata palestinese, ereditato da suo padre Mohammed che ha fatto fortuna negli Stati Uniti costruendo ville e hotel.
La famiglia Hadid definisce Israele uno stato apartheid, sostiene lo slogan “from the river to the sea, Palestine will be free”, “dal fiume al mare, la Palestina sarà libera”: parole che implicano non una soluzione a due stati, ma la scomparsa di Israele. La scelta di una modella palestinese, esplicita contro Israele per ricordare le scarpe dei Giochi in cui vennero massacrati gli atleti israeliani, è stata infelice da parte di Adidas, che già in passato era incappato nell’errore di prendere come testimonial il rapper Kanye West, apertamente antisemita. Per recuperare Adidas donò del denaro alla Anti Defamation League, la ong che denuncia e combatte gli episodi di antisemitismo.