EDITORIALI
In Gran Bretagna Rachel Reeves alle prese con i conti sbagliati dei Tory
C’è un buco da 22 miliardi di sterline, dice la cancelliera laburista, che inizia i tagli: “Hanno speso come se non ci fosse un domani”
I Tory hanno lasciato un buco da 22 miliardi di sterline, ha detto la cancelliera dello Scacchiere laburista Rachel Reeves con tono severo, e bisogna tagliare tutto il possibile. Prove tecniche di austerity a sorpresa, quindi, per riparare i danni di un ex governo che ha messo “il partito davanti al paese”, approvando progetti che non avevano copertura e sperperando 6,4 miliardi di sterline solo sulle politiche per i richiedenti asilo, compresa quella del Ruanda.
“Hanno speso come se non ci fosse un domani”, ha detto Reeves, e a poco sono valse le proteste dell’ex cancelliere Jeremy Hunt, che l’ha accusata di essere stata da sempre al corrente di tutto. La prossima finanziaria sarà il 30 ottobre e intanto la cancelliera ha annunciato le prime sforbiciate, che nel manifesto elettorale non c’erano: i sussidi per il riscaldamento invernale verranno aboliti per 10 milioni di pensionati e tenuti solo per quelli indigenti, con un risparmio di 1,5 miliardi di sterline; tagli ai costi della politica, dei ministeri, delle indennità ministeriali; stop al progetto di costruire 40 nuovi ospedali e ad alcune infrastrutture. Stretta sul welfare, “perché chi può lavorare deve lavorare”, mentre, ha promesso Reeves alla sua prima uscita importante di finanza pubblica, “non aumenteremo le tasse per la gente che lavora”.
Intanto il governo ha stretto un accordo per un aumento del 22 per cento degli stipendi dei giovani medici e del 5,5 per cento su quello degli infermieri, perché pure gli scioperi costano troppo. Dopo tre anni senza spending review, ne partirà subito una, oltre a una commissione d’inchiesta sulla corruzione durante il Covid. Al di là delle ragioni di Reeves, la domanda è se tutte queste misure saltate fuori dal nulla verranno accettate dagli elettori, basterà dare tutta la colpa ai Tory, basterà continuare a invocare la crescita come unico modo per far ripartire tutto senza dare ai britannici un quadro chiaro di quello che hanno votato?