Editoriali
Prendere esempio da Fontana, l'anti La Russa
Non urla, non straparla, non fa notizia. Elogio del mite presidente della Camera
L’incontro con la stampa del presidente della Camera Lorenzo Fontana in occasione della tradizionale cerimonia del ventaglio si è svolta con un tono pacato e “istituzionale”, il che non darà ragioni di particolare interesse per la stampa, ma questo (basta fare un paragone con le gaffes del suo collega La Russa) è un dato positivo. Alla ricorrenza dell’anniversario della strage di Bologna ha dedicato un minuto di silenzio a ricordo delle vittime e una osservazione contro i pericoli dell’estremismo, sugli eccessi della decretazione d’urgenza ha avanzato una proposta di limitazione concordata tra maggioranza e opposizione, sulla politica internazionale ha sottolineato i rapporti di amicizia con l’Ucraina e l’esigenza di un maggiore impegno dell’occidente sui problemi del Mediterraneo. Sulle questioni europee ha detto che “l’Unione europea non può fare a meno dell’Italia e l’Italia non può fare a meno dell’Unione europea”.
In generale, Fontana ha cercato di affrontare le varie questioni che gli erano state poste con un ragionamento, talora piuttosto elementare, qualche volta invece interessante, comunque mai improntata a una qualche arroganza del potere. Sulla libertà di informazione ha affermato che è la principale cifra democratica di un paese. Insomma pur senza esprimere alcuna differenza dalle tematiche sottende dalla maggioranza e in particolare dal suo partito, la Lega, ha riconosciuto il valore delle opinioni diverse, per esempio considerando il referendum sulle autonomie un utile esercizio di democrazia, con un tono equilibrato. Non si parlerà molto della conferenza stampa di Fontana, perché ha evitato su tutte le questioni, anche le più spinose (compresa la vicenda dell’incontro di boxe olimpico) di dare ai suoi giudizi, anche netti e ovviamente discutibili, un carattere polemico. Ha fatto il suo mestiere, ha detto la sua in una conferenza stampa confrontandosi con le opinioni altrui, invece di comportarsi come un comiziante, e questo, coi tempi che corrono, è lodevole.