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Editoriali

Il regime di Ortega contro la Chiesa in Nicaragua

Redazione

Sale a 245 il numero di sacerdoti espulsi dal paese: costretti all'esilio in Vaticano per sfuggire alla persecuzione 

Altri due sacerdoti cattolici nicaraguensi sono stati espulsi ed esiliati a Roma: si tratta di Denis Martínez e Leonel Balmaceda, che erano stati arrestati lo scorso fine settimana e che appartengono rispettivamente alle diocesi di Matagalpa ed Estelí, nel nord del paese. Con loro è arrivato a 245 il numero dei religiosi che sono stati costretti all’esilio o sono stati espulsi dal Nicaragua da quando è scoppiata la crisi sociale e politica nell’aprile del 2018. A Matagalpa, in particolare, sono rimasti solo 22 sacerdoti attivi dei 70 di due anni fa, a causa della persecuzione che il regime ha scatenato contro la Chiesa cattolica e in particolare contro questa diocesi guidata dal vescovo monsignor Rolando Álvarez. La stampa locale riferisce inoltre che il sacerdote Danny García, parroco della chiesa di San Juan Bautista a Matagalpa, è stato “rilasciato” dopo la notizia del suo arresto da parte della polizia nicaraguense venerdì scorso.

E fonti politiche hanno riferito all’agenzia di stampa Efe che il regime del dittatore Daniel Ortega sta facendo pressioni sul Vaticano affinché nomini nuovi vescovi nelle due diocesi. Ortega aveva concordato lo scorso gennaio  di inviare in Vaticano Álvarez e monsignor Isidoro Mora, insieme a 15 sacerdoti e due seminaristi nicaraguensi in carcere. Il 18 ottobre il regime nicaraguense aveva rilasciato altri 12 sacerdoti e li aveva inviati in Vaticano in seguito a un accordo con la Santa Sede, anche se in quel momento monsignor Álvarez non era tra loro. Lo scorso 27 luglio, Ortega ha impedito una ordinazione sacerdotale a Estelí. Venerdì sono state anche annunciate dal regime nuove misure contro le ong –  ne sono state già chiuse oltre 3.600. Ortega agisce approfittando del fatto che l’attenzione nella regione è concentrata sul Venezuela, dove Maduro ha ben chiaro il suo modello di involuzione autoritaria. Anche lui si appresta ad agire sulle ong secondo lo schema di Ortega, e un sacerdote è stato arrestato in Venezuela durante la protesta contro la frode elettorale che sabato si è estesa a oltre 300 città di tutto il mondo.