Editoriali
Il vergognoso gesto dei tifosi italiani contro lo stato ebraico a Budapest
Dagli spalti dell'Italia i tifosi si sono girati di spalle durante l'esecuzione dell'inno nazionale di Israele. Una nuova manifestazione di ostilità che si aggiunge a una lunga serie di vergogne sportive
Prima del fischio d’inizio di Israele-Italia, seconda gara del girone di Nations League di scena a Budapest, buona parte dei tifosi italiani presenti alla Bozsik Arena si è girata di spalle durante l’esecuzione dell’Hatikvah, inno nazionale di Israele. Anni a denunciare il razzismo negli stadi e neanche un piccolo moto di sdegno per questo gesto vergognoso. Ed è un danno che si somma alla beffa. A giugno è stata cancellata la partita di calcio tra Belgio e Israele in programma a Bruxelles. Lo aveva deciso il sindaco della capitale belga, secondo cui sarebbe stato “semplicemente impossibile” garantire la sicurezza.
Ne vediamo fin troppi di gesti di ostilità sportiva contro Israele, dagli atleti dei paesi ostili che non vogliono gareggiare con loro o stringergli la mano alla decisione di decretare persino gli atleti israeliani di frisbee persone non gradite in Belgio, dopo che le autorità di Gent li hanno esclusi da un torneo internazionale per “problemi di sicurezza”.
La European Ultimate Federation, organizzatrice del Campionato europeo giovanile 2024 a Gent, ha annunciato che la squadra israeliana è stata bandita dall’evento. La Federazione ha affermato che il comune di Gent vieta “la presenza della delegazione israeliana”, nonché “qualsiasi riferimento relativo al conflitto israelo-palestinese”. Riferimento? Ecco, forse la semplice presenza ed esistenza d’Israele? Perché per molti, troppi, utili idioti occidentali, il problema sembra davvero quello. L’antisemitismo non è né di destra né di sinistra. L’antisemita non è interessato a ciò che fa l’ebreo. Gli dà fastidio che ci siano gli ebrei, che esistano. Vuole che scompaiano.
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