editoriali
Quanta pericolosa ipocrisia c'è in chi si lascia atterrire dalle minacce di Putin
Lo scenario nucleare agitato dal Cremlino è tra le ragioni del no italiano all'uso di armi europee sul territorio russo, così si lascia l'Ucraina a "combattere con le mani legate"
Tra le ragioni per cui la stragrande maggioranza degli eurodeputati italiani ha votato contro l’utilizzo in territorio russo delle armi occidentali in dotazione all’Ucraina ce n’è una che ricorre dall’inizio dell’invasione putiniana: se provocato eccessivamente, il presidente russo userà le armi atomiche e scoppierà la Terza guerra mondiale. Vladimir Putin, che conosce bene le paure dell’occidente e sa come aumentarle, evoca lo scenario atomico ritmandolo sull’andamento del dibattito occidentale e riproponendo la versione originaria della sua guerra ingiustificata: ci dobbiamo difendere dall’aggressione e dalle provocazioni della Nato. Il timore occidentale di un’escalation che scateni la reazione nucleare di Putin ha fatto sì che il Cremlino potesse intensificare senza regole e senza limiti le sue operazioni, bombardando indiscriminatamente tutta l’Ucraina, occupando illegalmente il territorio ucraino e minacciando l’allargamento dell’attacco all’Europa.
L’Ucraina, che subisce l’escalation russa ma deve rispettare le regole imposte dai suoi alleati, per ovviare al vincolo che efficacemente definisce “combattere con le mani legate”, ha cambiato il modo di fare la guerra, ha investito in armamenti autoprodotti, ha studiato e realizzato l’incursione in territorio russo, nella regione di Kursk, ha mandato i suoi droni fino alle porte di Mosca e ha colpito raffinerie e depositi di armi in Russia. Non potendosi permettere di avere paura o di discettare di possibili escalation, Kyiv ha mostrato, pagando tutti gli enormi costi umani di questa guerra, che la domanda cui l’occidente ancora non vuole rispondere non è tanto come reagirà Putin bensì se davvero vuole la vittoria dell’Ucraina. Lasciarsi atterrire dalle minacce russe, modulate proprio sulle paure dell’occidente, continua a rimandare la responsabilità di questa risposta, che pure dovrebbe essere chiara.