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Editoriali

A Milano c'è anche una curva antisemita 

Redazione

Estremisti politici sfilano da mesi gridando slogan antisemiti e inneggiando ai terroristi. Bene la retata contro le tifoserie del calcio, ma la tifoseria pro Hezbollah?

Non saremo noi a sventolare bandiere sotto il Palazzo di Giustizia di Milano, chiedendo alla magistratura di fare un bel repulisti in città. Se non altro perché l’ultima volta che alla “società civile” (e alla politica) milanese venne la sciagurata idea di delegare alla procura il famoso ruolo di supplenza, ci ritrovammo con un pm che restituiva prestiti nelle scatole di scarpe e un suo collega che divenne poi famoso per slogan tipo “non esistono innocenti ma solo colpevoli che non sono ancora stati scoperti”. Ma ben venga ovviamente l’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto di 19 appartenenti alle “tifoserie” organizzate di Inter e Milan. Le accuse tratteggiano un “business”, anche violento, per la spartizione del mercato dei biglietti, la gestione dei parcheggi e del merchandising e altro. Ci sono rapporti con la malavita, a inizio settembre un esponente  della ’ndrangheta è stato ucciso da un capo della curva nerazzurra, e non è l’unico fatto di sangue agli atti.

 

                                    

 

Le inchieste della Dda durano da anni. Che attorno all’economia del calcio alligni il sottobosco criminale, a Milano e altrove, è risaputo. Che fosse ora di intervenire, è palese. Fatta salva la sospensione di giudizio sui processi. C’è però una rispettosa ma urgente richiesta, che per correlazione mentale viene da porre alla procura. Bene la retata contro i finti tifosi che ogni tre giorni sfruttano il Meazza per i loro crimini; ma a Milano, da mesi, pressoché ogni weekend estremisti politici sfilano per le strade gridando slogan antisemiti e inneggiando ai terroristi di Hamas e Hezbollah. Lo scorso sabato il Carc (gruppettari marx-leninisti-maoisti, mai allontanati dai cortei) ha sfilato con un cartello contro Liliana Segre (“agente sionista”). E sempre a Milano il notorio antisemita Chef Rubio da un palco pro Pal ha incitato a “segnalare con la bomboletta spray le case dove abitano agenti sionisti”. Che dire, cari magistrati, non sarebbe ora di una grande inchiesta e di qualche retata anche per loro?

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