Editoriali
La sinistra fossile sulle accise Pd e Avs contro Meloni per il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi
Accusano la premier di voler tartassare i poveri automobilisti. Ma nei loro programmi elettorali c'era la progressiva riduzione dei cosiddetti Sad
Il populismo è un gioco delle parti, che spesso si gioca a parti invertite. Così in molti rinfacciano a Giorgia Meloni la promessa di ridurre le accise, ora che nel Piano strutturale di bilancio il governo ipotizza un “allineamento” delle accise tra gasolio e benzina, dato che nel primo caso sono più basse che nel secondo. Fin qui tutto ok. Il problema sono le denunce delle opposizioni, dal Pd con Marco Furfaro ad Avs con Nicola Fratoianni che accusano la premier di voler tartassare i poveri automobilisti. L’incoerenza, o il cialtronismo, si ribalta. Perché nel programma di entrambi, Pd e Avs, c’è la progressiva riduzione dei cosiddetti “Sussidi ambientalmente dannosi” (Sad). Si tratta di una storica battaglia del movimento ecologista. La responsabile Ambiente del Pd, Annalisa Corrado, ad esempio ha detto al Foglio che il partito è “favorevole allo spirito e all’obiettivo della proposta” degli ecoattivisti di Ultima generazione di tagliare i Sad di 5 miliardi.
I Verdi e Sinistra italiana, alle scorse elezioni, hanno chiesto il voto per abolire gli oltre 20 miliardi di Sad entro il 2025. Il partito di Bonelli e Fratoianni ha presentato una “Legge sul clima” che all’art. 14 prevede “l’annullamento” dei Sad attraverso una sforbiciata progressiva del 10 per cento l’anno. Il problema, però, è che nel Catalogo dei Sad elaborato ogni due anni dal ministero dell’Ambiente, sui 21 miliardi totali di Sad, la voce principale è proprio quella delle accise: il “differente trattamento fiscale fra benzina e gasolio” pari a 3,4 miliardi. Pertanto, all’incoerenza della destra meloniana le opposizioni di sinistra – che nel frattempo bloccano le rinnovabili in Sardegna – rispondono accusando la premier di voler realizzare il loro programma ambientalista. Un circo. In ogni caso, il Mef ha precisato che non prevede semplicemente di alzare l’accisa del gasolio al livello di quella della benzina, bensì di rimodularle entrambe a un livello intermedio. Una soluzione di buon senso, che taglierebbe circa il 15 per cento dei Sad in un colpo solo e senza alzare la tassazione complessiva.