Editoriali
Scholz contro l'Ue sugli immigrati
Il cancelliere dà la colpa a Bruxelles per il suo pacchetto sicurezza annacquato: il Senato non ha approvato la parte di legge che conferisce alle autorità di sicurezza maggiori poteri nella lotta contro il terrorismo. Dando però il via libera a un inasprimento delle norme sul possesso di armi da fuoco
Dopo che il Bundesrat, il Consiglio federale della Germania, ha deciso di bloccare parte del pacchetto sicurezza approvato dalla coalizione semaforo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è definito “indignato”. “Il cancelliere ritiene in definitiva irresponsabile che questa miglioria alla lotta al terrorismo venga bloccata o ritardata”, ha detto un portavoce del governo dopo la bocciatura parziale del provvedimento. Il nuovo pacchetto è stato voluto dal governo tedesco dopo l’attentato terroristico di matrice islamica a Solingen, il 23 agosto scorso, per mano di un ventiseienne siriano che aveva chiesto asilo quattro anni fa: soltanto la settimana scorsa il pacchetto era stato approvato – seppur dopo un ampio dibattito e molte defezioni – dal Bundestag, il Parlamento tedesco. Ora la legge per conferire alle autorità di sicurezza maggiori poteri nella lotta contro il terrorismo non è stata approvata dal Senato dove siedono i governatori dei 16 Land, nello specifico la normativa che intendeva conferire poteri speciali alla polizia, dal trattamento dei dati biometrici all’uso dell’intelligenza artificiale. Le altre parti del pacchetto, che prevedono una normativa più severa in materia di asilo, nonché un inasprimento della legge sul possesso di armi da fuoco, sono invece state approvate. Ma il governo di Olaf Scholz ha criticato molto il Consiglio federale dopo la decisione, dando la colpa anche all’Unione europea: “Gli Stati federali guidati dall’Unione sono responsabili del fatto che il pacchetto non sia stato approvato”, ha detto dopo la bocciatura un portavoce del ministero degli Interni, Nancy Faeser. Sabato scorso la polizia tedesca ha arrestato un cittadino libico sospettato di legami con l’Isis e di aver pianificato un attentato all’ambasciata israeliana di Berlino. La richiesta di asilo in Germania, presentata nel novembre del 2022, gli era stata respinta circa un anno dopo.
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