editoriali
La sede di Strasburgo di Sciences Po sospende la partnership con l'università israeliana di Herzliya
“Posizioni profondamente guerrafondaie e prive di qualsiasi prospettiva umanistica” verso la “guerra in corso a Gaza”, è la denuncia. Per la prima volta la richiesta dei collettivi pro palestina è stata accolta. Un pericoloso precedente
La fine di ogni collaborazione con le università israeliane è una delle richieste dei collettivi pro Palestina di Sciences Po: è stata accolta per la prima volta a Strasburgo. La sede alsaziana della superscuola delle élite ha sospeso la partnership con l’Università Reichman di Herzliya, a nord di Tel Aviv, denunciando le sue “posizioni profondamente guerrafondaie e prive di qualsiasi prospettiva umanistica” verso la “guerra in corso a Gaza”.
La decisione, rivelata martedì da BfmTv e confermata dal quotidiano regionale Les Dernières Nouvelles d’Alsace, è stata presa in una riunione del cda dell’università lo scorso 25 giugno, ma il verbale della seduta è stato pubblicato soltanto in questi giorni. “E’ una decisione deplorevole, che mi rattrista profondamente”, ha reagito il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot: “Le università sono luoghi di dibattito, tolleranza e pensiero critico”. La mozione, approvata con 12 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astensioni, è stata presentata dalla lista Solidarit’Etudiants, che conta otto dei dieci seggi in rappresentanza degli studenti nel cda, ed è stata sostenuta da alcuni insegnanti. Il direttore della sede strasburghese di Sciences Po, Jean-Philippe Heurtin, ha invece espresso la sua “forte contrarietà”.
La sezione alsaziana del Crif, il più alto organo di rappresentanza degli ebrei francesi, ha parlato di “boicottaggio”, di una scelta che certifica le “gravi derive” della scuola dall’ottobre 2023, oltre che “una totale incomprensione dell’organizzazione della società israeliana”. “Tra le mura di quello che dovrebbe essere un luogo di riflessione, tolleranza e pensiero critico (…), l’unica espressione è diventata quella del boicottaggio, della discriminazione e del rifiuto degli altri”, ha aggiunto il Crif. La sospensione della partnership con l’Università Reichman rappresenta un pericoloso precedente.