Editoriali
Dopo mesi di stallo, è vicino l'accordo sul “salva-Milano” per l'edilizia
Una nuova norma interviene per chiarire le contraddizioni che si intrecciano intorno alle inchieste sui presunti abusi edilizi nel capoluogo lombardo, sterilizzabili solamente attraverso una “interpretazione autentica” di buonsenso
Tiene banco ormai da un anno il problema delle inchieste della procura di Milano sui presunti abusi edilizi, che ha portato a uno scontro tra le tesi accusatorie dei pm e le interpretazioni opposte di costruttori e Comune. Non se ne può uscire per via giudiziaria, a meno di voler bloccare l’economia alle calende; non se ne può uscire con una scappatoia giuridica, del resto già bocciata, come una presunta “sanatoria”. La buona notizia, dopo quasi un anno di discussioni che non hanno visto compatto nemmeno il governo, è che ora la maggioranza avrebbe trovato un accordo sulla norma così detta “salva-Milano”. E’ infatti pronta una “norma di interpretazione autentica”, in grado di chiarire le contraddittorie disposizioni che ora si sovrappongono, che sarà depositata in commissione Ambiente probabilmente già il prossimo martedì 6 novembre, relatore del provvedimento Tommaso Foti, anche presidente del gruppo di Fdi. La norma è stata scritta direttamente dall’ufficio legislativo del ministero delle Infrastrutture – che nei mesi scorsi aveva invece frenato – e ha ottenuto il via libera da via Arenula. “L’interpretazione autentica” si è resa indispensabile perché è l’unico strumento normativo in grado di chiarire in maniera retroattiva le situazioni del passato, sterilizzando anche le inchieste in corso, e ponendo le basi per legiferare nel futuro. La soluzione era sostenuta già in estate dai gruppi centristi ma anche da una parte del Pd milanese, Maurizio Lupi suggeriva di inserire la norma nel decreto Casa. La soluzione non fu trovata, anche perché qualcuno nella maggioranza può aver pensato che tenere Milano sotto pressione fosse una buona idea. L’interpretazione autentica non convinse neppure quando quattro capigruppo di maggioranza in commissione Ambiente alla Camera depositarono la proposta di legge 1987 per risolvere la vicenda. Alla fine però il buonsenso sembra avere prevalso. La norma dovrebbe essere approvata in Commissione, con il consenso anche del Pd, per poi approdare in aula il prossimo 19 novembre.