Editoriali
La Svezia rinuncia all'eolico off shore per paura di Putin. Che fanno Ue e Nato?
Il governo svedese blocca la costruzione dei progetti nell'area del Mar Baltico vicino Kaliningrad temendo attacchi russi contro le proprie infrastrutture sottomarine, oltre al rischio che i parchi eolici possano interferire sulle capacità di difesa nazionali in caso di attacco militare. Mentre da Bruxelles si attende ancora un serio piano di difesa e dissuasione militare
In Svezia il governo di Ulf Kristersson ha deciso di rigettare 13 domande per costruire dei parchi eolici offshore nel Mar Baltico, a causa dei timori legati alla sicurezza nel contesto delle minacce poste dalla Russia di Vladimir Putin. “Il governo ritiene che la costruzione degli attuali progetti nell’area del Mar Baltico avrebbe conseguenze inaccettabili per la difesa della Svezia”, ha detto lunedì il ministro della Difesa, Pal Jonson. I parchi eolici sarebbero stati collocati tra Åland, la regione autonoma finlandese tra Svezia e Finlandia, e il Sound, lo stretto tra la Svezia meridionale e la Danimarca, poco lontano dall’exclave russa di Kaliningrad. La Nato e l’Ue da tempo temono attacchi russi contro le infrastrutture sottomarine (cavi, oleodotti e gasdotti) e in mare (i parchi eolici offshore). Ma a preoccupare Stoccolma è il fatto che i parchi eolici nel Mar Baltico potrebbero interferire sulle capacità di difesa in caso di attacco militare, perché rendono più difficile il rilevamento di missili o sottomarini da intercettare con Patriot o altri mezzi. La decisione dimostra quanto la Svezia consideri seria la minaccia militare posta dalla Russia, ma evidenzia anche quanto Putin sia dirompente per altri obiettivi dell’Ue. L’abbandono dei progetti di parchi eolici nel Mar Baltico mette in dubbio l’obiettivo della Svezia di raddoppiare la produzione annuale di elettricità a 300 terawatt-ora (TWh) nei prossimi due decenni. Ci saranno conseguenze negative non solo per le emissioni, ma anche e soprattutto per lo sviluppo delle tecnologie green, dato che acciaio verde, batterie e fertilizzante dipendono da energia pulita e a basso costo. C’è da chiedersi cosa stiano aspettando la Nato e l’Ue per preparare un piano serio di difesa delle infrastrutture marittime, compresi gli strumenti della dissuasione. Tuttavia il modo migliore per dissuadere Putin resta l’aiuto all’Ucraina per sconfiggere la Russia.
editoriali