Editoriali
Unrwa e la truffa del genocidio a Gaza
Le ultime rivelazioni su insegnanti e consulenti delle scuole delle Nazioni Unite membri di Hamas e di gruppi della Jihad Islamica, insieme al trucco usato contro Israele per manipolare i numeri tragici dei morti. I documenti visionati dal New York Times
Due dozzine di insegnanti, consulenti e amministratori delle scuole delle Nazioni Unite a Gaza risultano essere membri registrati di Hamas e altri gruppi terroristici. Questo emerge da documenti resi noti da un reportage del New York Times pubblicato domenica scorsa. I materiali gettano nuova luce sulla tesi, da tempo sostenuta da Israele, secondo cui l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile degli aiuti ai palestinesi, Unrwa, è parte della guerra a Gerusalemme. I documenti visionati dal New York Times identificano ventiquattro dipendenti di ventiquattro diverse scuole dell’Unrwa, per la maggior parte presidi o vicepresidi, che risultano essere membri di Hamas o della Jihad Islamica. In circa la metà dei casi è documentato il possesso di armi da guerra fornite dai gruppi terroristici, come fucili d’assalto e bombe a mano.
Non solo. Oggi sul Foglio raccontiamo, citando il rapporto della fondazione inglese Henry Jackson Society, come Hamas sia riuscita a manipolare i numeri tragici dei morti a Gaza, facendo non soltanto passare la tesi dei 44mila morti senza distinzione fra civili e militari, ma che Israele ha ucciso per il 70 per cento “donne e bambini”. Le ultime rivelazioni del New York Times sull’Unrwa, a cui si aggiunge un rapporto israeliano dal titolo “Unrwa, un’infiltrazione sistematica”, dovrebbero spingere i paesi europei che si sono fatti volenterosi collaboratori di Hamas a vergognarsi del proprio ruolo. Pensiamo all’Irlanda, che ha deciso di intervenire nella causa per genocidio intentata dal Sudafrica contro Israele presso la Corte di Giustizia dell’Aia. Il vice premier e ministro della Difesa e degli Affari esteri, Micheál Martin, ha detto che, intervenendo legalmente nel caso, l’Irlanda chiede in sostanza alla Corte di Giustizia di ampliare la definizione di ciò che costituisce il crimine di “genocidio” a opera di uno stato, includendo Gaza. Il gioco consiste nello stravolgere il diritto internazionale fino al punto in cui Israele non avrà più modo di combattere i terroristi.