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Editoriali

Per risolvere i conflitti in medio oriente e Ucraina, Trump punta su Riad

Redazione

Il tycoon si affida all'amico saudita bin Salman su tutti i fronti di guerra: per infliggere sofferenze al rublo russo, ma anche per il futuro della ricostruzione e dell'amministrazione di Gaza

Per ora il presidente americano Donald Trump non ha annunciato nessun piano per far finire la guerra contro Kyiv, ma ha detto a Vladimir Putin, con un post sul suo social Truth, che è il tempo di fare un accordo altrimenti saranno problemi per l’economia russa. Il giorno dopo è andato a Davos e ha annunciato di essere determinato a far scendere i prezzi del petrolio per infliggere sofferenze al rublo e per farlo è sicuro di poter andare direttamente a bussare alla porta dei sauditi, con i quali Trump e i suoi collaboratori hanno ottimi rapporti, di cui Biden non godeva. Per il medio oriente invece, nel fine settimana, il capo della Casa Bianca ha detto che l’Egitto e la Giordania dovrebbero accogliere i palestinesi di Gaza, così che poi si potrà procedere con la ricostruzione. Hamas ha già riposto che i palestinesi di Gaza rimangono a Gaza, l’Egitto ha gentilmente notificato a Trump di non essere d’accordo, ma rimane pur sempre uno dei pochi paesi a cui non sono stati tagliati gli aiuti americani con l’insediamento della nuova Amministrazione e questo ha un impatto sulle sue decisioni.

Anche per il medio oriente, il piano di Trump fa riferimento sui sauditi e punta alla prosecuzione di quel lavorio lento e incessante che va avanti dall’annuncio degli Accordi di Abramo. Biden e Trump sul tavolo non hanno prospettando soluzioni molto diverse, ma il secondo ha qualcosa che il primo non aveva: la convinzione di poter far affidamento sull’amico saudita bin Salman. Della collaborazione con i sauditi per il futuro della ricostruzione e dell'amministrazione di Gaza aveva parlato anche l’ex segretario di stato Antony Blinken, che nell’ultimo anno era stato spesso a Riad. I sauditi per normalizzare i rapporti con Israele vogliono la nascita di uno stato palestinese, ma rispetto a qualche anno fa, più che dei fatti potrebbero accontentarsi della promessa.