Editoriali
I dazi di Trump preoccupano anche in Usa
Ecco le tariffe su Cina, Canada e Messico. Appello bipartisan degli economisti, affinchè il tycoon ripensi la sua politica economica. Per tutelare i settori industriali che usano acciaio e alluminio come input di produzione
Nel mondo sono tutti preoccupati per il protezionismo di Donald Trump, ma anche negli Stati Uniti. La Casa Bianca annuncia a partire da oggi dazi del 10 per cento contro la Cine e del 25 per cento contro il Canada e il Messico (“Abbiamo piani A, B e C contro i dazi”, ha detto la presidente messicana Sheinbaum). Sul Wall Street Journal, quotidiano finanziario e importante voce nel mondo conservatore, è stata pubblicata una lettera a Trump contro i dazi di due economisti. Sono Larry Summers, segretario al Tesoro con Clinton, e Phil Gramm, storico deputato dai tempi di Reagan: un democratico e un repubblicano. I due, rievocando un analogo appello degli economisti nel 1930 contro lo Smoot-Hawley Tariff Act sotto la presidenza Hoover che acuì la Grande depressione, chiedono a Trump di ripensare la sua politica. “La nostra opposizione unita ai dazi – scrivono Gramm e Summers – non si basa sulla nostra fede nel libero scambio, ma sulle prove che i dazi sono dannosi per l’economia”. Trump vuole difendere l’industria americana, ma i due economisti segnalano che i dazi introdotti da Trump nel 2018, e poi ampliati da Biden, non hanno fermato il declino dell’occupazione manifatturiera.
E’ vero che i dazi su acciaio e alluminio hanno aumentato leggermente l’occupazione nella siderurgia, ma hanno penalizzato di più tutti i settori industriali che usano l’alluminio e l’acciaio come input di produzione. L’obiettivo di Trump è ridurre il deficit commerciale ma, segnalano i due, storicamente il boom dell’economia è coinciso – prima con Reagan e poi con Clinton – proprio con una crescita del deficit, perché ad aumentare erano gli investimenti esteri. Per giunta, seppure si volesse perseguire quell’obiettivo, la storia mostra anche che i dazi non sono utili a ridurre il deficit commerciale. “Pertanto esortiamo il Congresso a non adottare i dazi proposte dall’Amministrazione e sollecitiamo il presidente a non implementare tali tariffe tramite ordine esecutivo”. Difficile credere che l’appello bipartisan farà breccia nel trumpismo.