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Editoriali

I socialisti francesi salvano Bayrou

Redazione

Falliscono le mozioni di sfiducia di Mélenchon. Torna la politica del compromesso, e il Partito socialista ritorna al centro della scena

Il rifiuto dei socialisti di votare le mozioni di sfiducia presentate dalla France insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon permette alla Francia di avere un bilancio per il 2025 e a François Bayrou di rimanere alla guida del governo. Oggi, le due mozioni di Lfi contro la legge che programma il bilancio dello stato (Plf) e quella sul finanziamento della sicurezza sociale (Plfss), il welfare francese, sono state respinte, perché non hanno raggiunto la maggioranza di 289 deputati necessari per far cadere l’esecutivo. A differenza di quanto accaduto con Michel Barnier, il Nuovo fronte popolare, l’alleanza delle sinistre francesi, non ha votato compatto, e il tentativo mélenchonista di rovesciare Bayrou è fallito. “Gli Insoumis sbraitano, i socialisti lavorano”, ha dichiarato il deputato del Partito socialista (Ps) Jérome Guedj, in risposta agli attacchi di Lfi, secondo cui il Ps, rinunciando alla censura, ha interrotto il progetto di Nfp come “alternativa del macronismo”.

I socialisti avevano deciso di non staccare la spina al governo Bayrou già lunedì, in seguito a un voto dell’Ufficio nazionale del partito: 59 deputati si erano espressi contro la sfiducia, solo 4 a favore. “E’ stata la prima volta in sette anni che il governo e il Ps hanno davvero negoziato insieme”, ha affermato l’ex ministro della Sanità, Aurélien Rousseau, oggi deputato socialista. “Tutti hanno dovuto reimparare la cultura del compromesso (…). Abbiamo cercato di facilitare le discussioni dicendo al governo: se andate troppo lontano, non vi seguiremo”, ha aggiunto. Per sottolineare il loro ruolo di opposizione, i socialisti hanno comunque presentato una mozione di censura spontanea (articolo 49.2) sui “valori”. Un modo per prendere le distanze da Bayrou in seguito alle sue frasi sull’immigrazione dai toni lepenisti, senza farlo cadere. I socialisti, dopo anni da deuteragonisti, tornano al centro della scena.

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