![](https://img-prod.ilfoglio.it/2025/02/14/193603311-69f7ac3d-5d4a-4652-ac8f-6fa21b37ad2d.jpg)
Antonio Guterres (Ansa)
Editoriali
Antonio Guterres, gli Houthi e gli ostaggi
Condanna i terroristi solo quando uccidono un dipendente dell’Onu. “L’unica cosa per cui stai davvero spingendo è mantenere i terroristi di Hamas al potere" lo accusa l’ex ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan
Il segretario generale delle Nazioni Unite è seriamente "preoccupato per gli attacchi aerei israeliani all’aeroporto internazionale di Sanaa", secondo la dichiarazione rilasciata a fine dicembre da un portavoce di António Guterres. Nulla dal Segretario generale sugli attacchi degli Houthi contro la popolazione civile israeliana che vanno avanti da oltre un anno. Dall’inizio della guerra a Gaza, gli Houthi dallo Yemen hanno lanciato quaranta missili balistici e oltre trecento droni contro Israele.
Ieri, però, Guterres ha denunciato gli Houthi, dopo che un dipendente delle Nazioni Unite è morto in Yemen mentre era detenuto dagli Houthi. Lavorava per il World Food Programme, l’agenzia dell’Onu che si occupa di assistenza alimentare in tutto il mondo. Le Nazioni Unite hanno annunciato anche di aver sospeso tutte le operazioni umanitarie nello Yemen settentrionale in risposta alla “detenzione arbitraria” del suo personale.
Gli Houthi, governanti de facto dello Yemen, inclusa la capitale Sana, sono sostenuti dall’Iran. Sono coinvolti in una campagna di rapimenti e detenzione di centinaia di persone che lavorano per le Nazioni Unite e agenzie non governative straniere. Intanto il segretario delle Nazioni Unite ha chiesto un cessate il fuoco permanente a Gaza, senza citare le spaventose condizioni fisiche di Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami, i tre ostaggi liberati da Hamas dopo 491 giorni di prigionia.
Tra le tante persone che hanno risposto al post di Guterres c’è stato l’ex ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan: “L’unica cosa per cui stai davvero spingendo è mantenere i terroristi di Hamas al potere. Non ti importa niente della sicurezza del popolo di Israele. Vergognati. Dimettiti!”. Non poteva dirlo meglio.