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Boualem Sansal (Ansa)
editoriali
Alziamo la voce per Boualem Sansal
L’eccessiva cautela dell’Eliseo sullo scrittore detenuto non funziona. Ci sono due linee del governo, quella di Macron e del ministro degli Esteri, che punta alla discrezione, e quella del duo Retailleau-Darmanin, che preme per il pugno duro contro Algeri
L’eccessiva timidezza del governo francese sul caso di Boualem Sansal, martire del libero pensiero in carcere ad Algeri da tre mesi in condizioni di salute drammatiche, inizia a spazientire chi, dallo scorso 16 novembre, giorno dell’arresto, si sta mobilitando per la liberazione dello scrittore franco-algerino. “All’Eliseo, regna l’inerzia. Sansal non è considerato prioritario”, dice al Foglio una fonte vicina al dossier che preferisce mantenere l’anonimato. Anche all’interno dell’esecutivo crescono i malumori per la gestione dell’affaire Sansal. Domenica, il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau, ha utilizzato toni molto duri contro lo stallo attuale della diplomazia francese. “Non possiamo presentarci come il paese che rappresenta i diritti dell’uomo e lasciare che accada tutto ciò. E’ intollerabile. Boualem è un rappresentante della francofonia”, ha dichiarato su Cnews Retailleau.
Senza citare il Quai d’Orsay, il ministro dell’Interno ha messo in discussione l’attuale strategia della discrezione in nome dell’adagio “più si è discreti, più si ottengono risultati”. Negli ultimi tre mesi, “la discrezione non ha dato i suoi frutti”, ha sottolineato Retailleau. “Ci sono due linee nel governo: da una parte, quella promossa dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, e dal ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot, che punta sulla discrezione, dall’altra quella del duo Retailleau-Darmanin, rispettivamente titolari dell’Interno e Giustizia, che preme per il pugno duro contro Algeri, l’imposizione di un rapporto di forza”, spiega al Foglio la nostra fonte.
Stasera, all’Institut du monde arabe, verrà organizzata una serata di solidarietà nei confronti di Sansal, cui parteciperanno vari intellettuali e scrittori, tra cui Pascal Bruckner e Kamel Daoud. E’ il momento di alzare la voce contro il regime algerino perché la liberazione di Sansal è una causa umanitaria universale.
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