
LaPresse
I numeri sul fenomeno
Femminicidi, lotte vere e leggi demagogiche
I dati del Servizio Analisi Criminale, riferiti a gennaio 2025, segnalano una diminuzione dei femminicidi. E' doveroso riconoscere che le cose stanno cambiando in senso positivo: la lotta contro il femminicidio e la violenza di genere è possibile, grazie a una maggiore sensibilizzazione e a strumenti di prevenzione
Il Servizio Analisi Criminale del ministero dell’Interno ha svolto una analisi dedicata agli omicidi volontari commessi nei confronti delle donne, confrontando i dati del primo mese del 2025 con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. La base statistica è ristretta, ma, pur con questi limiti, consente di delineare una tendenza alla riduzione. Gli omicidi volontari in generale scendono da 27 a 20, quelli con vittime femminili passano da 9 a 3, i femminicidi commessi da partner o ex partner si dimezzano, da 4 a 2. Naturalmente anche un solo omicidio è intollerabile, ma la diminuzione del fenomeno non può essere trascurata, quando si tratta di assumere decisioni politiche in merito. In particolare il consiglio dei ministri, che ha varato nuovi provvedimenti in materia dei femminicidi, dovrebbe ragionare più sui dati di fatto che sulla, pur giusta e ragionevole, campagna di opinione su questo argomento.
La tendenziale riduzione di questi crimini odiosi è dovuta probabilmente a una maggiore sensibilizzazione, a strumenti di protezione cui possono ricorrere le donne che si sentono in pericolo, nell’attività di centri di sostegno e delle forze dell’ordine. E' ragionevole essere preoccupati, ma è altrettanto doveroso riconoscere che qualcosa sta cambiando in senso positivo. Non si tratta solo di portare su un piano realistico la dimensione del fenomeno, ma di individuare quali siano i processi che hanno contribuito a limitarlo in modo da intervenire per rafforzarli e se necessario finanziarli in modo adeguato. La prevenzione del femminicidio e della violenza contro le donne è possibile, sta dando risultati e va studiata. E’ estendendo la prevenzione che si possono raggiungere obiettivi più soddisfacenti, mentre l’inasprimento della repressione, peraltro assai robusta, o la creazione di uno specifico reato di femminicidio che è stata decisa può dare qualche soddisfazione mediatica, ma cambia di poco o nulla la situazione reale delle donne.