
Editoriali
L'ondata antisemita in Italia
Il Rapporto dell'Università di Tel Aviv su come e dove cresce di più l'odio anti ebraico. Purtroppo non siamo più un’eccezione
Il Rapporto annuale sull’antisemitismo dell’Università di Tel Aviv mostra che gli episodi antisemiti sono persistiti in tutto il mondo per tutto il 2024. Uriya Shavit, direttore del Rapporto, dice che “la triste verità è che l’antisemitismo ha fatto capolino nel momento in cui lo stato ebraico appariva più debole che mai e sotto minaccia esistenziale”. Risultati drammatici arrivano dall’Australia. Nel 2024, l’Executive Council of Australian Jewry ha registrato 1.713 episodi antisemiti, in aumento rispetto ai 1.200 del 2023, il triplo rispetto al 2022. L’altro paese dove l’antisemitismo più è cresciuto rispetto all’anno precedente è l’Italia, che ha registrato 877 incidenti segnalati nel 2024, rispetto ai 454 dell’anno precedente. Quasi il doppio. E’ trascorso un anno e sette mesi dal pogrom di Hamas e l’antisemitismo non cenna a diminuire. E fa riflettere che il nostro paese sia quello dove più sale il numero di incidenti rispetto all’anno precedente, dal ragazzino con la kippah aggredito a Roma con la madre a tanti altri episodi di odio, come la manifestazione antisemita fuori dalla sinagoga di Bologna. Nell’ultimo decennio, l’antisemitismo si è trasformato: da marginale a minaccia diffusa, dall’Europa a ogni angolo del globo. Il bilancio delle vittime include 39 ebrei assassinati per la loro identità, milioni di post di odio online e un crescente senso di insicurezza nelle comunità ebraiche di tutto il mondo, da Melbourne a Milano. E molti se ne vanno. Come Piergiorgio Even Bertolozzi Caredio, pittore di Siena. “Mi era venuta la nausea, sopportavo a fatica tutte quelle bandiere palestinesi in piazza, gli appelli dei professori universitari a boicottare Israele, non sentivo attorno a me un briciolo di comprensione per quello che era accaduto, mi è sembrato di vivere quello che agli ebrei era accaduto alla fine degli anni Trenta”. Una sconfitta per tutti.