Il premier inglese David Cameron (foto LaPresse)

La professionalità si paga

Redazione
Cameron alza gli stipendi dei manager, gran schiaffo alla retorica. Il governo britannico è impegnato a ridurre i costi della pubblica amministrazione, ha già individuato tagli per 11 miliardi di sterline, ma ha scoperto che per realizzare ciò ha bisogno di dirigenti pubblici più capaci di quelli di cui dispone. Ed è disposto a pagarli di più

Il governo britannico è impegnato a ridurre i costi della pubblica amministrazione, ha già individuato possibili risparmi per 11 miliardi di sterline nell’anno in corso, ma ha scoperto che per realizzare quei progetti ha bisogno di dirigenti del settore pubblico più capaci di quelli di cui dispone. Così la prima misura che verrà adottata per ridurre la spesa sarà quella di aumentare le retribuzioni dei dirigenti di settori della pubblica amministrazione particolarmente critici, da quelli che debbono sovrintendere al rinnovamento informatico fino a quelli che debbono trattare, con maggiore competenza commerciale, gli acquisti di beni e servizi.

 

David Cameron con questa scelta dà uno schiaffo a tutta la retorica egualitaristico-vendicativa, che cerca di spiegare che le difficoltà economiche sono la conseguenza degli alti stipendi del settore pubblico che vive alle spalle dei contribuenti. Per la verità questa strada era stata seguita anche nel Regno Unito, dove la retribuzione media dei dirigenti pubblici è inferiore del 20 per cento rispetto a quella precedente all’accesso al potere della coalizione tra conservatori e liberali. Un paio di scandali su contratti troppo onerosi sottoscritti dalla pubblica amministrazione, non per effetto di corruzione ma per incompetenza, hanno convinto l’esecutivo della necessità di reclutare almeno 25 manager di alto livello, da cercare sul mercato pagandoli anche di più del primo ministro, che percepisce 142 mila sterline all’anno.

 

Se la capacità e l’esperienza di un manager possono far risparmiare nelle forniture o nell’implementazione di grandi progetti, come quelli dei trasporti, lo stato se li deve assicurare pagandoli secondo il valore di mercato delle prestazioni professionali offerte. E’ facile immaginare le critiche che saranno rivolte al premier, ma il governo ritiene che quello che va salvaguardato è il programma di risparmi di spesa ottenuti da misure di razionalizzazione e professionalizzazione delle attività dei ministeri, che si conteggia in miliardi di sterline, un’inezia rispetto alle migliaia di sterline di retribuzione dei manager. Una scelta razionale e liberale, che sarà demonizzata proprio per questo.

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