L'ultima farsa del Palazzo di vetro
Indovinate chi è oggi il principale stato che viola i diritti delle donne nel mondo? Ma ovvio, è Israele. E’ questa la conclusione della commissione dell’Onu sullo status delle donne. Lo stato ebraico è l’unico paese al mondo condannato per come tratta le donne (palestinesi in questo caso) dall’ultima sessione della commissione. Non la Siria, dove le forze governative utilizzano gli stupri come tattica di guerra e le milizie islamiche le schiavizzano se sono yazide. Non l’Arabia Saudita, dove le donne sono fisicamente punite se non indossano gli indumenti obbligatori, sono completamente escluse dalla vita politica, non possono guidare, non possono viaggiare senza un parente maschio, ricevono metà dell’eredità dei loro fratelli. Non il Sudan, dove la violenza domestica è legale. Non l’Iran, dove l’adulterio è punibile con la morte per lapidazione e una norma stabilisce che gli imputati debbano essere colpiti con pietre “né troppo grandi né troppo piccole”, in modo da assicurare una morte lenta e dolorosa. Non la Somalia, dove la mutilazione genitale femminile è onnipresente, la violenza sessuale è dilagante, e le donne sono sistematicamente subordinate agli uomini. No.
Questi regimi orrendi e odiosi ottengono dall’Onu un lasciapassare per i loro crimini e spesso sono persino premiati anche con un posto nella commissione sulle donne. L’ossessione che divora il Palazzo di vetro è lo stato ebraico. Per dileggiarlo, demonizzarlo e metterlo all’indice di fronte all’opinione pubblica internazionale, l’Onu è pronto a qualsiasi farsa. Compresa questa delle donne.
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