Perché in Nepal è già iniziata la gara degli aiuti tra Cina e India
Il terremoto di sabato in Nepal, mentre il numero delle vittime è più di 4,100 e ancora si scava nella speranza di trovare sopravvissuti, si sta già trasformando in terreno di confronto geopolitico tra le due potenze asiatiche che circondano il paese himalayano, la Cina e l’India. Il Nepal è da anni uno dei paesi più poveri del mondo, e si stima che il terremoto, di cui ancora è difficile quantificare i danni, abbia rigettato la sua economia indietro di almeno dieci anni. Una delle principali risorse del paese sono le meraviglie artistiche dei templi della capitale Kathmandu, in gran parte crollate o gravemente danneggiate. Quando saranno finite le scosse d’assestamento il Nepal non sarà solo da ricostruire, ma da ripensare.
Lo sanno bene Pechino e Nuova Delhi, che da sempre nutrono interesse per la posizione strategica del Nepal in una regione turbolenta e contesa. Pechino ha inviato nel paese una squadra specializzata in ricerca e soccorso composta da 62 membri ben equipaggiati e ha promesso milioni di dollari in aiuti. Domenica è giunta in Nepal anche una squadra di operatori dell’esercito cinese, molti dei quali sono veterani del terremoto del 2008 nel Sichuan, che fece 70 mila morti. Nuova Delhi ha inviato invece per via aerea una squadra di 300 uomini, un ospedale da campo e cibo, medicine, equipaggiamento, ed entrambi i paesi hanno promesso di moltiplicare gli sforzi – e se si pensa alle polemiche che coinvolsero i due giganti asiatici per lo scarso aiuto dato ad Haiti per il terremoto del 2010, la differenza è notevole.
[**Video_box_2**]Lo sforzo umanitario è sincero, ma in molti, compreso il Wall Street Journal, segnalano che presto la partita degli aiuti in Nepal potrebbe diventare un altro fronte dello scontro sempre più percepibile tra Cina e India per espandere le proprie sfere d’influenza. Geograficamente, il Nepal è una enclave che si allunga tra le due potenze e che interrompe una linea di confine contesa lungo la quale continuano sporadici scontri a fuoco tra le truppe indiane e quelle cinesi. Ottenere l’appoggio del Nepal significa avere un vantaggio notevole dal punto di vista strategico e commerciale. L’India, per ragioni di vicinanza culturale, ha sempre considerato il Nepal come parte integrante della sua sfera di influenza, e anche domenica il premier di Delhi, Narendra Modi, si è rivolto ai nepalesi chiamandoli “fratelli”. Ma Pechino di recente ha soppiantato gli indiani come primo partner commerciale di Kathmandu, e ha inserito il Nepal nel percorso della nuova Via della seta, il piano asiatico di investimenti e infrastrutture con cui la Cina vuole enfatizzare la sua supremazia sulla regione.
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