L'abbraccio tra l'Orso e il Dragone
Oggi le guardie d’onore della Repubblica popolare cinese sfileranno sulla piazza Rossa assieme al meglio dell’esercito russo per commemorare il settantesimo anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Sarà la più grande parata militare della Russia dai tempi dell’Unione sovietica, e sarà per il presidente russo Vladimir Putin una prova della sua forza, e un modo per mostrare che Mosca può rompere facilmente l’isolamento provocato dalle sanzioni occidentali dopo l’annessione della Crimea. Xi Jinping, il presidente cinese, sarà l’ospite d’onore dell’evento, mentre virtualmente tutti i leader occidentali, scrive il Financial Times, ignoreranno l’invito di Mosca a partecipare, e la vicinanza tra i leader russo e cinese dovrebbe essere il suggello definitivo di un nuovo asse strategico iniziato con gli accordi gassiferi miliardari e con le forniture di armi ad alta tecnologia dei mesi scorsi.
In questi giorni ci saranno nuovi accordi ed esercitazioni militari congiunte, Putin e Xi se la intendono tra loro come con nessun altro leader occidentale, ma l’alleanza tra Mosca e Pechino è per Putin un’arma a doppio taglio. Anzitutto perché le due potenze hanno molte ragioni celate di contesa, specie in Asia centrale, poi perché la vicinanza eccessiva alla Cina rischia di trasformare la Russia, come scrive l’Economist, in un “fornitore di risorse naturali per la macchina industriale cinese”. Per Pechino, l’asse con Mosca fa parte di una strategia ampia e sfaccettata di espansione mondiale. Putin invece, almeno fino a quando i rapporti con l’occidente torneranno alla normalità, non può che accettare l’abbraccio ambiguo del Dragone.
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