Risveglio choc per il Labour
Dopo la vittoria dei conservatori di David Cameron non era più un segreto per nessuno. Ma ora è un sondaggio commissionato dai Labour e pubblicato dal Guardian a certificare che anche l’elettorato della middle-class di sinistra è sostanzialmente favorevole alle misure di austerità. Il 56 per cento degli intervistati concorda nel dire che “dobbiamo vivere entro i nostri mezzi, quindi tagliare il deficit è una priorità massima”. Solo il 16 per cento è contrario. Il Labour aveva subito una pesante sconfitta alle elezioni generali di maggio, surclassato dai Tory di Cameron. La scellerata campagna elettorale condotta da un dimenticato Ed Miliband è stata fatale, farcita di promesse di spesa allegra. Non sono bastati i risultati dei conservatori a motivare il risveglio laburista. E non è detto che un sondaggio choc sia sufficiente.
Per ora lo stratega Jon Cruddas constata che “i conservatori non hanno vinto nonostante le politiche di austerità, ma grazie a quelle”. “La nostra sfida – ha detto con intento programmatico – è aiutare il Labour a ricongiungersi con il suo elettorato e vincere nel 2020. Significa accettare delle dure verità. La maggioranza degli elettori in Galles e Inghilterra ha appoggiato le misure d’austerità dei Tory. Gli elettori non hanno rifiutato il Labour perché lo percepivano come timidamente pro-austerity ma semmai è perché era anti-austerity”. Un altro reggente del partito, Chucka Umunna, ha ritwittato la sentenza del collega. E allora la salutare presa d’atto sarà virale o il partito appoggerà il pur popolare Jeremy Corbyn, socialista e anti-austerità, come prossimo leader? Tendenza Cameron o tendenza Tsipras? Gli elettori hanno un indizio concreto.